Da una cuoca e da un direttore di mensa nasce a Brescia nel 1942 un pasticcere: Iginio Massari, «The Sweetman», vincitore di 300 premi e riconoscimenti nazionali e internazionali, eletto miglior pasticcere del mondo quest’anno dalla giuria del World Pastry Star per «la personalità, la creatività e l’impegno nella formazione».
Una piazza mitica: è stata girata qui anche una scena del film cult di Dario Argento, «Profondo Rosso»... Allora è vero, come ha detto anni fa, che la pasticceria è un lusso che tutto sommato ci si può ancora permettere? «Qui puntiamo sui plumcake. Ne abbiamo creato anche uno apposta per la città, dedicato alla Mole Antonelliana e al gianduia. Si chiama Dolce Torino ed è stato prodotto con una tecnica nuova molto particolare».«É una tecnica che rende il plum morbido nel tempo, anche se noi consigliamo di mangiarlo nell’arco di 7,8 giorni».«È fondamentale: il mondo corre e l’artigiano che non sta al passo rimane vecchio anche se è giovane anagraficamente.
A proposito di riconoscimenti e soddisfazioni: lei ha vinto tantissimi premi e concorsi e ha partecipato a numerosi programmi televisivi: quanto contano per la carriera di un pasticciere?
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