BERGOLO . Amadou ha 28 anni ed è nato in Mali, Paese dove fino a pochi mesi fa commerciava benzina e gasolio e coltivava la terra. Lo ha lasciato dopo che i guerriglieri hanno incendiato il suo palazzo uccidendo una famiglia che vi abitava. Oltre a vivere nella paura e nell’umiliazione, è stato minacciato: «O vieni a combattere con noi o ti ammazziamo». Lui ha scelto la libertà ed è scappato.
I due ragazzi, insieme ad altri dieci migranti e rifugiati ospitati nelle strutture gestite dalla cooperativa Alice di Alba, sono stati i protagonisti della residenza d’artista La forma e la luce della pietra a Bergolo, il più piccolo paese della Langa cuneese, in luce per le sue iniziative culturali.
Aggiunge il sindaco, Mario Marone: «I luoghi dell’Alta Langa sono stati guardati con gli occhi di chi arriva da lontano e interpretati attraverso la fotografia in uno scambio reciproco. Questi giovani hanno saputo cogliere emozioni dal contesto naturale. E i lavori più meritevoli sono stati premiati ed esposti in mostra». Ancora Cooper: «Il senso di odio che sento in giro mi fa soffrire. L’Inghilterra, il mio Paese, ha aperto le porte tanti anni fa agli stranieri.
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