A loro si deve il termine Nft, a loro sono state appaltate campagne pacifiche: eppure, l’era dei micetti sui social sembra essere irrimediabilmente compromessaLa tecnologia ai gattini deve moltissimo: Nft compresi. Mentre la loro onnipresenza sui social network viene minacciata dall’avanzata della “lobby” dei cagnolini, il dietro le quinte è ancora nelle loro mani.
che dimostrano la proprietà di un oggetto attraverso la blockchain, hanno recentemente trovato gli onori delle cronache grazie a una celebre gif che ha popolato la rete per oltre dieci anni: è il Nyan Cat, iconica gif cheproprio in occasione dei due lustri di vita. La creazione è poi stata venduta per un valore di 545mila dollari corrisposti in Ether, la criptovaluta della blockchain Ethereum.
Sembrano tuttavia lontani i tempi in cui venivano dedicate intere mostre ai gatti in rete, come quella del 2015 al Museum of Moving Image ,. Negli ultimi anni qualcuno ha dato per certo che sui social network fosse in atto una sorta di sorpasso. Nel 2018 è stato addirittura il New York Times a spendersi sul tema, spiegando come i cani fossero più sorridenti e leali – nonché più addestrabili – mentre i gatti meno simpaticoni: gli uni l’ordine, gli altri il caos.
Qualcuno sembra dimenticare anche di quando foto e immagini di gatti furono utilizzati per promuovere battaglie politiche, come quella del 2015. Il Progetto Kitten si fece promotore di un attacco ai profili social di Matteo Salvini –– utilizzando “pucciosi gattini messaggeri di amore sulle bacheche di chi se la prende troppo sul serio!”.
I certosini poi sono irresistibili
Provate ad andare oltre al 2014, rincoglioniti
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