Il silenzio di Dzeko , la sua Roma che non c'è più. Il suo mondo evaporato in pochi giorni
Amato, coccolato, primo capitano non romano dal 1998. Ora è silenzio intorno a lui e il futuro è in bilico. Rapporti al minimo con Fonseca e lo staff, difficile che oggi si alleni con la squadra e in attesa di sviluppi di mercato l’ipotesi è che resti ma senza gradi
27 gennaio- MilanoSe la situazione con la Roma non fosse quella che è, la vita a casa Dzeko sarebbe normalissima. I bambini vanno a scuola, la piccola di casa sta con la mamma, Edin va a Trigoria e rientra. Insomma, tutto come prima. Ma nulla è come prima. Perché l’attaccante bosniaco non immaginava che la situazione precipitasse così nel giro di pochi giorni.
Silenzio— E per questo si è chiuso nel più stretto silenzio: la moglie, il suo nuovo procuratore Alessandro Lucci, qualche amico fidato (più bosniaco che italiano) e poco altro. Anche nel quartiere di Casal Palocco, dove abita, si vede in giro meno del solito. Con i compagni il rapporto rimane stretto, Pellegrini è per lui un confidente e un amico (Lorenzo negli ultimi giorni è andato spesso a casa sua), Mirante è un altro dei pochi con cui si confida. Con Fonseca e, soprattutto, il suo staff è invece ai minimi storici. Oggi la Roma si allenerà alle 15: non è previsto che Dzeko si alleni in gruppo, al momento. Così come non è previsto un nuovo faccia a faccia con Ryan Friedkin o con Pingo. Su questo però a Trigoria tutti mantengono il riserbo: primo perché il vicepresidente è molto riservato, secondo perché la situazione è complicata.
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Va bè dai stile PAPU Tutto passa la Roma resta .