Giovanni Veronesi: “Siamo una banda di vecchi amici con un’unica regola: prenderci in giro” - La Stampa

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Giovanni Veronesi: “Siamo una banda di vecchi amici con un’unica regola: prenderci in giro”

oggia su un pilastro dell’archeologia comica; quattro amici veri si ritrovano a cena in

sieme. Parola d’ordine cazzeggio spinto. Nulla viene taciuto, ci si insulta, ci si prende in giro e si prende in giro pesantemente. Un classico della vacanza persino pecoreccia, del cinema persino d’autore, della tv sperimentale di Arbore. Così Giovanni Veronesi, forte della profonda amicizia che lo lega a Rocco Papaleo, Sergio Rubini, Alessandro Haber ha pensato di mettere su uno spettacolo teatrale. Carlo Freccero lo ha intercettato ed eccoli in tv.

 

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“Recupero vecchi pneumatici per fare le cucce ai gatti randagi” - La StampaTORINO. Recupera vecchi pneumatici e li trasforma in cucce per cani e gatti. Lei si chiama Caterina Altomani, ha 40 anni, ed è una delle volontarie più attive delle «Sfigatte», l’associazione che da dieci anni si prende cura dei felini in difficoltà del torinese. Ha iniziato questo suo hobby - che lei spera possa diventare presto un lavoro - nell’officina del fratello, e oggi dà forma alle sue cucce a casa sua. Le realizza di tutti i colori e di diverse forme, utilizzando i copertoni delle utilitarie o dei suv. Poi aggiunge le decorazioni, che possono spaziare dalle zampette ai cuoricini, dal nome del micio a quello della squadra del cuore del proprietario. «I materiali sono riciclati: - racconta Caterina Altomani - gli pneumatici mi vengono regalati, la gomma piuma la estraggo da vecchi materassi o divani, e anche le stoffe per rivestirla sono usate». È un progetto con un’anima ambientalista, ma anche animalista: una parte del ricavato delle vendite viene infatti devoluto alle Sfigatte. Come nascono le cucce? «Bisogna lavare il copertone con prodotti specifici e tagliare la parte superiore della gomma - dice - poi lo si vernicia con lo smalto ad acqua e un compressore. I passi successivi sono gli stencil e la realizzazione dei cuscinetti con fodera lavabile». È così che è nato il letto di Luna e Sakura, della gattina bianca e nera Pilù, o di Calzino e Semola, due cani che vivono nello stesso appartamento. «Sono una “gattara” e amo gli animali da sempre - prosegue Caterina -. Adoro quindi fare un’attività per loro e per il Pianeta, che unisce la mia passione per l’arte con quella per l’ambiente». Dopo una laurea in psicologia, il suo progetto di aprire una scuola guida non ha funzionato, e allora questa primavera Caterina ha iniziato a creare le prime cucce creative ispirandosi all’idea di Amarildo Silva, un ragazzo di 23 anni che nel tempo libero fa la stessa cosa in Brasile. «Adesso il mio sogno è quello di aprire un laboratorio a Torino per dedicarmi meglio a que c'è chi recupera vecchi pneumatici e li trasforma in suole per scarpe Domanda: è stata valutata l'eventuale nocività del materiale gommoso? 😘💕💕👏👏
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“Eravamo 4 amici a Monaco”: così è nata la mini Oktoberfest - La StampaCUNEO. «Eravamo quattro amici all’Oktoberfest di Monaco di Baviera. E avevamo un sogno: realizzarla tale e quale in Italia per offrire la riproduzione in miniatura della manifestazione più grande del mondo, esempio di calore e folclore». È la storia dei cuneesi Carlo Pallavicini (54 anni, titolare di un’agenzia pubblicitaria), Massimo Mogna (49, tabaccaio), Riccardo Ballatore (47, venditore con un passato nel settore bevande) e Roberto Falco (38, imprenditore). Grandi appassionati di birra, per oltre vent’anni hanno preso ferie insieme per partecipare all’Oktoberfest di Monaco, mega evento da 7 milioni di persone. Dalle tante full immersion ha preso forma la pazza idea di ricostruirla in Italia, a partire da Cuneo (dove continua fino al 7 ottobre). «L’unica regola che ci siamo imposti - spiegano -: tutto doveva essere rigorosamente fedele all’originale, solo più piccolo. Dalla birra ai costumi dei camerieri, dalla messa della domenica nel luna park al servizio al tavolo in piatti di ceramica e posate di metallo, fino alla parata inaugurale nelle vie del centro con carro, botti, mastro birraio, cavalli da tiro. E ancora orchestre di musica bavarese, fuochi d’artificio, trenini navetta gratuiti». La parata e il tourPer farlo, si sono appoggiati al birrificio Paulaner, il gruppo più importante per volumi di consumo di birra alla festa in Baviera. È nato così «Oktoberfest Cuneo», che alla prima edizione del 2016 ha coinvolto 80 mila persone, salite a 120 mila nel 2018. «Niente male per un capoluogo di provincia di 50 mila abitanti - aggiungono - e nella terra dei “bogia nen” (quelli che non si muovono, ndr). E con sorpresa, dopo il primo anno, da Monaco la Paulaner ci ha concesso il riconoscimento di evento ufficiale, subito dopo Parigi e Madrid». Per la parata inaugurale della quarta edizione, in esclusiva per gli amici cuneesi, Paulaner ha inviato uno storico carro di botti restaurato risalente al 1908 e che ha fatto la sua prima uscita ufficiale a Cuneo. «Un grande o
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