A quasi due mesi di distanza è giunto il verdetto: la squadra di calcio del Saragozza che, a fine novembre, nel campionato di terza categoria di Bologna, abbandonò il campo in seguito a un'offesa razzista subita da un proprio giocatore, ha perso quella partita per 3-0 a tavolino.
Due mesi fa, su un campo della periferia bolognese, al 38' del secondo tempo la partita fra Real Basca e Saragozza era sull'1-1 quando si accese un parapiglia fra giocatori. Uno dei giocatori del Real Basca si rivolse allora con espressioni razziste a un avversario. I compagni del Saragozza decisero così di abbandonare il campo.
Nei giorni immediatamente successivi il giudice sportivo di fatto preferì non decidere: comminò una multa da 100 euro al Basca per l'invasione di campo di un proprio tifoso e una di 20 euro al Saragozza per mancanza di forza pubblica o servizio sostitutivo, spedendo gli atti alla procura federale per ulteriori approfondimenti. Pochi giorni dopo la Regione Emilia-Romagna premiò, con una targa, i giocatori e i dirigenti del Saragozza.
Dalle indagini è emerso che il litigio era scoppiato per una presunta perdita di tempo una rimessa laterale, che l'insulto razzista effettivamente c'era stato, ma che l'arbitro era troppo lontano per sentire cosa si sono detti i giocatori e non potè far altro che sospendere la partita dopo l'uscita dal campo del Saragozza.
Gavillucci unico ad aver fatto la cosa giusta, infatti il sistema l’ ha fatto fuori. Ridicoli
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