Genova tra il crollo del Morandi e il nuovo ponte San Giorgio: «Dalla tragedia non è cambiato nulla»

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Genova tra il crollo del Morandi e il nuovo ponte San Giorgio: «Dalla tragedia non è cambiato nulla». Viaggio di 24+ nei quartieri a due anni dalla tragedia e alla vigilia dell’inaugurazione del nuovo ponte

 

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Scoperta a San Paolo la tomba di Giribaldi, scultore di piazza Medici, deluso da Asti e rinato in BrasileMaterno Giribaldi è un nome che forse dirà poco ai più. Eppure la sua opera è sotto gli occhi di tutti coloro che passano da piazza Medici. È sua infatti la fontana monumentale che dal 1908 celebra l’acquedotto, comunemente detto di Cantarana, al centro della piazza. Quella e altre opere fanno di lui uno dei più interessanti esponenti dell’Art Nouveau in Italia, e in Brasile, viste le sue vicissitudini. E proprio dal Brasile giungono nuove notizie su questo artista nato ad Asti nel 1870 (anche se alcuni lo vogliono originario di Pisa), ma rifugiato nel paese sudamericano nel 1925. Nuove scoperte Fino a poco tempo fa, essendosi perse le tracce dell’artista, si pensava fosse morto nel 1935, dopo aver completato un mausoleo monumentale per la famiglia Jafet nel cimitero della Consolazione in San Paolo, poi più nulla. Ora dal Brasile giungono informazioni documentate che permettono di fare nuova luce sulle sorti dell’artista astigiano. Questo accade grazie alle ricerche avviate da Stefano Masino, geometra affetto dalla stessa passione del suo collega d’altri tempi Nicola Gabiani per la storia cittadina. Lo scorso anno con il patrocinio del Comune, nel Cimitero di Asti fu inaugurato il recupero di un monumento funebre del 1910, il primo firmato da Giribaldi nel camposanto astigiano. La tomba, abbandonata da anni, è stata ristrutturata a cura di Laura Spagnolini, funzionario della Regione Piemonte, e di sua madre Italia Bosia. Su invito di Masino, che aveva curato la cerimonia e raccontato la vicenda nel suo libro «Racconti Astigiani» (De Ferrari editore), il sindaco Maurizio Rasero ha inviato una richiesta al Console generale del Brasile a Milano, ambasciatore Eduardo Dos Santos. La richiesta non è finita in mezzo alle scartoffie, perché l’ambasciata brasiliana ha contattato una giovane ricercatrice, Eva Catelli, che studia storia e critica d’arte alla Pontificia Università Cattolica di San Paolo, che pubblicherà le sue ricerche in un saggio, dopo aver visitato Asti, Tor
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Il sindaco sul flash mob “Piazza San Secondo è il salotto della città, ci sono altre piazze”Un flash mob in piazza San Secondo per difendere il diritto a manifestare. Dopo il divieto del gioco del pallone in piazza, si apre così un nuovo fronte. Sui cartelli il racconto di una piazza vissuta come «libertà», «popolo», «diritti», «lotta», «non violenza»: parole, foto e date a ricordare la sua storia nel tempo dalla festa dei lavoratori nel 1960 alla manifestazione contro la guerra del 1958, passando per lo sciopero delle operaie del 1960, fino alle tappe più recenti come lo sciopero ecologista dell’anno scorso. Un ritrovo silenzioso e pacifico, a distanza di sicurezza, pensato in questi ultimi giorni. Tutto inizia il 12 giugno scorso quando, dopo il lockdown, ai ragazzi di Fridays For Future non fu concessa piazza San Secondo per il flash mob ambientalista, con l’invito a spostare la manifestazione in piazza Statuto. Stesso copione per la giornata antirazzista del 20 giugno. «In questi mesi ci è stato negato di manifestare nella piazza del municipio: una situazione che ci ha lasciati perplessi per più motivi – spiega il collettivo studentesco Terzo Intermezzo – Intanto perché nel 2019 ci è sempre stata concessa per manifestazioni, presidi e flash mob pacifici, sempre nel rispetto delle regole, richiedendo i permessi necessari. Non meno importante perché una manifestazione pacifica non rovina quella che dal sindaco Rasero è stata definita la vetrina della città, ma soprattutto perché è una decisione antidemocratica e anticostituzionale». Il richiamo è all’articolo 17 della Costituzione: «I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz’armi... Delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorità, che possono vietarle soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica». Dopo il «no» su piazza San Secondo, la volontà di indagare le motivazioni: il «caso» è stato affrontato dai consiglieri Michele Anselmo e Mauro Bosia di Uniti Si Può, in un’interpellanza a risposta scritta rivolta al sindaco Rasero. Nel documento Sono già arrivati con droni, elicotteri, quad.... per arrestare tutti?
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