Mark Zuckerberg ha annunciato che Facebook comincerà a rimuovere i contenuti che negano l’Olocausto
. È un aggiornamento a lungo atteso dei regolamenti interni al social per quanto riguarda i discorsi di incitamento all’odio. Sul social network sarà vietato qualsiasi contenuto che neghi l’esistenza della tragedia dell’Olocausto o distorca il significato dei fatti avvenuti nei campi di concentramento.
Finora non era così e una ricerca della scorsa estate aveva fatto emergere almeno 36 gruppi negazionisti sul social.. Allora, pur definendo la negazione dell’Olocausto come profondamente offensiva, il social network sosteneva la libertà di espressione. «Il mio pensiero si è evoluto quando ho visto i dati che mostrano un aumento della violenza antisemita.
Sheryl Sandberg, numero due della società, ha aggiunto: «Nel mondo in cui viviamo stiamo assistendo al sorgere di nuove forme di odio, nonché a un aumento di alcune delle più antiche forme di odio, compreso l’antisemitismo. Ecco perché questo cambiamento di policy».di Facebook definendo la scelta di indirizzare i suoi utenti verso fonti valide un passo significativo nella giusta direzione.
I dati raccontano di una diffusa mancanza di conoscenza sull’Olocausto. Meno della metà degli adulti americani sa quanti ebrei sono stati uccisi nell’Olocausto. Lo segnala un sondaggio curato dal. Solo il 45% degli intervistati ha saputo dare la risposta corretta: circa 6 milioni. Negli Stati Uniti tra persone di età compresa tra i 18 e i 39 anni, quasi un quarto ha affermato di credere che l’Olocausto fosse un mito.
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