È legittimo per una pubblica amministrazione escludere da un concorso un candidato che non vi abbia potuto partecipare perché positivo al Covid, senza dargli la possibilità di svolgere le prove da remoto o differite. È in sintesi quello che ha spiegato ilin una sentenza con la quale ha rigettato il ricorso di una aspirante «tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro» della Asl di Bari.
Nelle more della procedura e per ridurne i tempi, tenendo conto dell’emergenza sanitaria appena scoppiata, la Asl aveva poi eliminato le prove preselettive, convocando i candidati direttamente per lo svolgimento delle prove scritte e pratiche fissate il 9 giugno 2021, con obbligo di presentare l’esito di un tampone negativo effettuato entro 48 prima della prova. La candidata, risultata positiva al test, ha inviato una pec l’8 giugno chiedendo di sostenere le prove in modalità alternative.
La Asl, però, ha evidenziato che la selezione era mirata «all’assunzione di nuove risorse in ambito sanitario, proprio in ragione delle carenze emerse in costanza del grave stato pandemico».
Nulla di clamoroso ... è successo anche a una mia collega
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