Nel XXXIV Canto dell’Inferno, Dante incontra il Diavolo in persona e lo descrive come un’enorme e orrida creatura, pelosa, dotata di tre facce su una sola testa: «Lo ‘mperador del doloroso regno da mezzo ‘l petto uscia fuor de la ghiaccia. E più con un gigante io mi congegno, che i giganti non fan con le sue braccia .... Oh quanto parve a me gran maraviglia quand’ io vidi tre facce a la sua testa!». Da lontano pare un mulino a vento, difeso da una cerchia di torri.
E il mulino è Lucifero — spiega Aldo Cazzullo in questo diciannovesimo video del) — «gigantesco, sbatte le ali da pipistrello, formando così il ghiaccio che ricopre le anime dei traditori». Attorno a lui volano gli angeli ribelli. Con tre bocche Lucifero mangia tre dannati: «Da ogne bocca dirompea co’ denti un peccatore, a guisa di maciulla, sì che tre ne facea così dolenti».
Se il percorso dell'inferno è dentro di noi e Lucifero rappresenta il male che alimenta le nostre debolezze, insicurezze e comportamenti immorali credo che pochi riescano ad uscirne e a riveder le stelle ✨
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