Curano il cane con il cancro con la medicina tradizionale ma lui muore: condannati a non avere più animali per cinque anni - La Stampa

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Curano il cane con il cancro con la medicina tradizionale ma lui muore: condannati a non avere più animali per cinque anni fulviocerutti

Una piaga aperta e brulicante di vermi sulla zampa destra posteriore, ormai gravemente deformata e gonfia a causa di un carcinoma mai curato. Bobby, un Rottweiler di 9 anni, aveva un disperato bisogno di cure veterinarie per la sua malattia ed era anche emaciato: costole, colonna vertebrale e anche sorgevano dalla pelliccia.

Bobby stava davvero male. E le sue condizioni erano così gravi che i veterinari che lo hanno preso in cura dopo mesi, forse anni, di incuria, hanno deciso che l'unica strada per lui era l'eutanasia. La Spca neozelandese lo ha definito uno dei peggiori casi di crudeltà verso gli animali mai visti. E pensare che sarebbe potuta bastare una cura adeguata o un'amputazione per salvargli la vita ed evitargli il dolore che ha sofferto troppo a lungo. «E' assolutamente inaccettabile e straziante sapere che il cane abbia sofferto così per mesi.

La scoperta è stata fatta dopo una segnalazione di maltrattamento nel novembre dello scorso anno. I proprietari hanno ammesso di aver sottovalutato la salute di Bobby ma di essere intervenuti con dei medicamenti della medicina tradizionale cinese. Ora ci si domanda se il divieto di possedere altri animali per cinque anni possa bastare a fargli capire la gravità delle loro azioni.

 

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