Vale a dire che per motivi sostanzialmente ormonali il cronotipo adolescenziale tende a spostare in avanti tanto l’orario dell’addormentamento che quello del risveglio. Salvo che la mattina suona la sveglia, e al di fuori del lockdown spesso suona presto perché il tragitto per raggiungere la scuola superiore può essere lungo. Questo porta inevitabilmente a una discrepanza tra sonno necessario e sonno effettivo", continua.
Con il risultato che anche nei casi in cui complessivamente hanno dormito di più, spesso si è trattato di un sonno disturbato e scandito da risvegli notturni".Le ricadute, soprattutto in termini di ansia e sintomi depressivi, sono arrivate in tempi brevi. Le ha rilevate anche uno studio coordinato dal professor, primario del Centro di Medicina del Sonno del San Raffaele.
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