Poteva succedere ovunque, e invece è successo proprio a Milano. È successo alla Mangiagalli, l’ospedale dove nascono i veri milanesi, la fabbrica della futura classe dirigente, dove si narra che se vai in solvenza al Santa Caterina viene Cracco a prepararti un toast, dove ci sono le sale parto con la cromoterapia e le casse stereo con i suoni della natura, e soprattutto dove c’è la ruota per la vita, l’ultimo chiodo nella bara del diritto all’anonimato.
La gente questa cosa non la accetta, perché l’unico concetto che abbiamo imparato e che consideriamo valido è: dove si mangia in due si mangia anche in tre. Quindi la gente, che comprende il primario, le mamme, le nonne, Ezio Greggio, non ci sta: i soldi te li diamo noi, non devi lasciare tuo figlio visto che hai scritto una lettera tanto caruccia.
La mamma di Enea avrà letto tutti gli appelli, i social, avrà guardato i telegiornali, si sarà vista in prima pagina su tutti i quotidiani: era questa dunque la garanzia dell’anonimato? Non è stato protetto l’anonimato della madre, non è stata protetta la madre, non è stato protetto il bambino, le donne che vorranno portare a termine una gravidanza dando il bambino in adozione ci penseranno due volte prima di farlo, e poi arriva pure Ezio Greggio a farti la morale...
Magari la mamma di Enea si sarà detta che era meglio abortire, o magari sta pensando che davvero può riprendersi il figlio visto che tanta gente la vuole aiutare, e che tutti i suoi problemi in questo modo finiranno. È tuttavia curioso che quando una donna dichiara di avere difficoltà economiche e di non riuscire a mantenere i figli le si dica «potevi pensarci prima», mentre in questo caso tutti sembrano portatori di specchiata solidarietà.
AssiaVonNeumann Non capisco il senso dell’articolo. Nella lettera che la mamma ha lasciato insieme al bambino, traspare tutta la disperazione nell’abbandonarlo. Cosa c’è di disdicevole nelle offerte di aiuto? Io boh.
AssiaVonNeumann Le mamme di Milano su “Facebook si sono subito prese per mano in una gara di solidarietà, cosa che di solito fanno con la domestica, la tata fuori sede, la cugina povera, e di certo non con tutto questo entusiasmo.” Che altro vogliamo aggiungere?
AssiaVonNeumann Sì mi è piaciuto anche questo. ps come sempre vale la pena ricordare che anche la solidarietà come il latte ha una scadenza improrogabile, soprattutto se così esibita
AssiaVonNeumann la coerenza dei pro-vita: sei vuoi abortire ti dicono 'no, piuttosto dallo in adozione' se vuyoi darlo in adozione 'tienilo, ti paghiamo'. non è che anziché pro-vita sono solo contro la libera scelta delle donne?
AssiaVonNeumann il primo colpevole è proprio il primario, quello che non ha rispettato il diritto alla privacy, nessuno lo può denunciare? quanto al paternalismo peloso di ezio greggio, preferisco auto-censurarmi
AssiaVonNeumann La scelta dell'aborto é della donna ok, quella dell'adozione é anche del padre che stavolta non può né deve essere tenuto fuori. Questo in generale. Nel caso particolare, non sappiamo se il padre era già fuggito prima della nascita
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