Nella scuola potrebbero essere molte le applicazioni dell'intelligenza artificiale. Tutte lecite eticamente?
Ho passato ieri qualche ora con gli studenti di un istituto superiore di Ruvo di Puglia e coi loro insegnanti. Prima e dopo il bellissimo e lungo incontro in aula magna, dedicato alla relazione fra letteratura e teatro, siamo rimasti a un po’ a conversare di cose della vita. Tutti, ma proprio tutti i discorsi sono finiti all’intelligenza artificiale.
Il prof di informatica e robotica invitava la prof di lettere e filosofia a tenere un corso congiunto, sul tema: scherzava ma non troppo, è intervenuta la vicepreside, sarebbe interessantissimo, ha detto, un attimo e parlavano di Asimov, scrittori scienziati, fisica quantistica mistica e filosofia. I ragazzi, nei capannelli, erano mi è parso più interessati alla capacità di memoria della signora IA, intelligenza essendo sostantivo femminile .
Sostenevano, i ragazzi, che per esempio Lei conosce tutto Foscolo – in questo momento sono lì, nel programma – e che quindi Lei è in grado di scrivere come Foscolo usando proprio le sue stesse parole, la stessa costruzione delle frasi, la sintassi e tutto. Dunque, alla fine, che differenza c’è fra un Foscolo autentico e uno artificiale. Sì, ma la Signora può solo imitare, non può far altro che copiare, ha detto un’insegnante che li ascoltava.
concitadeg certo, il marito della musa è l'uomo più cupo del mondo.
concitadeg Non credo sia obbligarorio scrivere. Se non si ha nulla da dire su argomenti che nemmeno si conoscono si fanno solo brutte figure mostrando sempre più l'inadeguatezza e la poca intelligenza.
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