Ci sono tre figure allo specchio magico: un’attrice veneziana, interprete di “Cuor”, spettacolo dedicato alle “impiraresse”, la regista, e Marisa Convento, una delle pocheè un elemento che mi accompagna da anni, si sono riflesse tante persone.
“lavoratori non appartenenti ad alcuna fabbrica, essendo pagato il lavoro non a prezzo fisso ma conforme alla finezza e alla quantità del medesimo riuscirà ben difficile di conseguire l’invocato miglioramento”.è curioso, perché si praticava solo a Venezia. L’intelaiatura delle conterie con i lunghi aghi già descritta da Grevembroch nel 1700 è una peculiarità unica, perché Venezia ha avuto per secoli il monopolio della produzione di perline.
non serviva più infilare le conterie, perché non erano più fatte a Venezia, ma altrove, i mercati chiedevano altre merci. Rimaneva solo l’impiratura a scopo artistico, e io mi sono innamorata delle perle veneziane, un’arte che dovevo fare in modo non dovesse essere dimenticata” “mettendoci la faccia anche per la campagna di Confartigianato dove, dicevo io sono Venezia, non una comparsa”, comunicare in un modo che sviluppi curiosità e desiderio nei confronti di quello che fa, non deve essere amato per forza .
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