ha debuttato lo scorso lunedì, fa riferimento a «Vite mafiose e morti ordinarie», cercando di restituire una prospettiva inedita: qualcosa che, al di fuori dei circuiti più noti, possa raccontare quale impatto la criminalità organizzate abbia sull’esistenza di chi ne è estraneo. Il podcast, risultante di unha dedicato anni, è articolato in nove puntate.
Attilio Manca, Graziella Campagna, Nicola Consales e Nino Agostino sono morti per aver incrociato la strada di cinque boss di Cosa Nostra: Bernardo Provenzano, Tommaso Buscetta, Gerlando Alberti jr, Matteo Messina Denaro e Antonino Madonia. Le ragioni che hanno portato gli illustri sconosciuti sul cammino dei boss sono diverse, casuali a tratti. Il lavoro, per Nino Agostino e Attilio Manca. La curiosità, per Graziella Campagna, appena diciassettenne quando è stata torturata e uccisa.
Le vittime ordinarie della violenza mafiosa, nel podcast di Pecoraro, hanno poco a che spartire con le tante che la serialità televisiva ha ricordato e raccontato. Ed è in questo, nel loro essere pesci piccoli e inconsapevoli in un mare di squali, che sta la forza di, «anime sante» in siciliano.
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