Mentre gli operatori teatrali stanno faticosamente riorganizzando le loro attività a causa del Covid-19, esce un volume di mémoires di Nicola Fano, addetto ai lavori di lunga data , Vite di ricambio. Manuale di autodifesa di uno spettatore. Il sottotitolo fa riferimento alla salvaguardia dei valori irrinunciabili del teatro, i cui termini temporali non sono legati agli snodi tra generazioni ma investono in toto il cuore della società di ogni epoca .
I quattordici saggi di Fano — che coprono un lasso temporale di quarantasette anni, dal 1973 al 2020 — sono mossi da un'idea centrale, la quale è anche il punto di vista dell'autore: «Quando capii che il teatro sarebbe stato la mia vita, decisi che il mio compito sarebbe stato ricordare: scelsi di fare lo spettatore. Di norma, un giovane appassionato di teatro sogna di fare l'attore, il regista, l'autore, al limite lo scenografo o il musicista. Io no.
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