17 novembre 2019 - 21:23

Gp del Brasile, dietro lo scontro tra le 2 Ferrari c’è la solita stizza di Vettel

Il tedesco per qualche verso, si comporta all’improvviso come un bimbo al quale viene tolto il giocattolo e come un bimbo reagisce. Gesti da pista simili a strilli rabbiosi

di Giorgio Terruzzi

Gp del Brasile, dietro lo scontro tra le 2 Ferrari c'è la solita stizza di Vettel
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Nell’incidente che ha tolto di scena entrambe le Ferrari c’è qualcosa che purtroppo abbiamo già visto molte volte. C’è la stizza di Sebastian Vettel che innesca una reazione immediatamente dopo uno smacco subito. Nello specifico il sorpasso portato da Leclerc alla “esse” dedicata a Senna. La conseguenza: una deviazione nella retta successiva, inutile e nefasta visto che Seb aveva davanti spazio a sufficienza per tentare una replica di ben altra natura.

Sono i fotogrammi dell’urto a raccontarci una dinamica psicologica reiterata che porta Sebastian a trasformare un piccolo smacco o un danno discreto in un affronto insopportabile, in una voragine spaventosa. Accade così da molto tempo ed è ormai facile per ciascun appassionato osservare un procedimento che ha prodotto una quantità molto rilevante di gioie perdute. Vettel, per qualche verso, si comporta all’improvviso come un bimbo al quale viene tolto il giocattolo e come un bimbo reagisce. Gesti da pista simili a strilli rabbiosi. Niente che abbia a che fare con una padronanza che peraltro manifesta quando ciò che sta tra le sue mani e attorno a lui non comporta un disordine improvviso. Il tutto, nello specifico, dopo una ripartenza infelice dietro Safety Car che aveva danneggiato, involontariamente soprattutto Leclerc, piantato dietro Vettel all’uscita della solita “esse”. Forse il problema in queste fasi è dovuto alla difficoltà di scaldare al meglio le gomme da parte di chi guida una Ferrari ma qui importa relativamente. Piuttosto, Leclerc aveva appena montato gomme morbide nuove ed era evidente, al netto delle caratteristiche caratteriali di chiunque, che fosse carico, pronto e più attrezzato per tentare di recuperare una piazza migliore, magari addirittura un podio, visto che sul podio è finito l’ottimo Gasly con la Toro Rosso, per un compendio preziosissimo offerto all’Italia motoristica. E’ molto facile pretendere da Mattia Binotto una gestione totale dei piloti in rosso. E’ molto difficile gestire un fenomeno che talvolta va in tilt. Anche perché Seb resta un campione di prim’ordine. Ma proprio i limiti caratteriali di Vettel indurranno, crediamo, a limitarne la libertà quando in palio ci sarà ben più di un piazzamento.

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