Aversa, l’auto del giornalista Mario De Michele colpita da proiettili

diChiara Marasca

Intimidazione ai danni del direttore di Campania Notizie, già aggredito e minacciato lunedì: «Non scrivere più sul campo sportivo». Il vice ministro dell’Interno Mauri: «Incontro con Federazione nazionale della stampa per tutela giornalisti minacciati»

Quattro proiettili hanno centrato la fiancata della sua vettura, attraversando l’abitacolo, e lui, Mario De Michele, giornalista casertano, è rimasto illeso per una questione di centimetri. La grave intimidazione ai danni del direttore del sito di informazione Campania Notizie è avvenuta giovedì pomeriggio a Gricignano d’Aversa, a distanza di soli tre giorni da un’altra aggressione. Lunedì scorso De Michele fu avvicinato da due uomini a bordo di uno scooter tra Sant’Arpino e Succivo: il giornalista fu schiaffeggiato e la sua vettura fu colpita con una mazza ferrata. È lui stesso a raccontarlo sul suo sito: «Mi hanno avvertito di non scrivere più sul campo sportivo». Ma lui invece lo fa, e pubblica una nuova puntata, la nona, dell’inchiesta sull’«affare stadio», la vicenda relativa a un appalto da un milione e 200mila euro per il restyling del campo sportivo di Succivo e del bando dell’affidamento a privati della sua gestione. De Michele rivendica di aver «sollevato il coperchio di un pentolone pieno di intrecci parentali e di atti amministrativi illeciti» e ipotizza una correlazione tra questo suo lavoro di inchiesta e le minacce ricevute.

Quattro fori di proiettile nell’auto

Sull’intimidazione di tre giorni fa e sul grave episodio avvenuto ieri pomeriggio nella zona periferica di Gricignano d’Aversa, dove De Michele ha riferito di essersi recato per un’inchiesta giornalistica sulla speculazione edilizia, indagano ora i carabinieri del Gruppo di Aversa. I militari hanno rinvenuto sulla vettura del giornalista almeno quattro fori di entrata, mentre i colpi sparati sarebbero stati anche di più, circa dieci. Ad esploderli, secondo la denuncia di De Michele, sarebbero stati due uomini a bordo di un’auto. Non si esclude al momento alcuna pista investigativa.

Il giornalista: «Ho paura per la mia famiglia»

«Sono preoccupato, per me e per la mia famiglia», scrive oggi De Michele sul sito di informazione che dirige. «In 20 anni di giornalismo è la prima volta che la scrittura mi pesa così tanto. Mi rattrista e mi indigna che nel 2019 un cronista corra il rischio di essere ucciso soltanto perché fa il proprio mestiere». Poi continua raccontando la preoccupazione dei suoi familiari, le lacrime del padre, e ringraziando le forze dell’ordine che stanno seguendo il caso. E infine l’ammissione di aver «paura», ma anche l’intenzione di voler «continuare a fare il cronista. Magari male. Ma sempre senza condizionamenti. A modo mio».

La Fnsi: «In quel territorio già 4 giornalisti sotto scorta»

«Si tratta di un episodio di una gravità inaudita che dimostra come il Casertano sia una zona ad altissima densità criminale. Non a caso solo in quel territorio sono ben 4 i giornalisti sotto scorta armata», scrivono in una nota la Federazione nazionale della Stampa, il Sindacato unitario dei giornalisti e l’Unione cronisti della Campania, aggiungendo: «Al collega, al quale siamo vicini in questo momento difficile, va garantita la massima tutela per l’incolumità sua e di chi gli è vicino. Sappiamo che la Prefettura di Caserta si è già attivata. Il dovere dei giornalisti adesso è quello di non lasciarlo solo e di andare ad illuminare le storie che stava raccontando. Dobbiamo essere la sua scorta mediatica».

Mauri: «Incontro con Fnsi per tutela giornalisti minacciati»

«La denuncia del direttore della testata ‘Campania notizie’ di essere stato vittima di un agguato a colpi di arma da fuoco è gravissima e intollerabile per un paese civile. A Mario De Michele esprimo piena solidarietà e vicinanza, unendo ad esse l’esortazione ad andare avanti nel suo prezioso lavoro e ringraziandolo per il coraggio dimostrato nel raccontare e denunciare atti criminosi in contesti difficili nel nome della verità», ha detto il vice ministro dell’Interno Matteo Mauri, aggiungendo: «Con il Presidente della Federazione Nazionale Stampa Italiana Beppe Giulietti avevamo già stabilito un incontro al Ministero nei prossimi giorni proprio sul tema della tutela dei giornalisti minacciati. Incontro che si rende ancora più urgente alla luce di questi fatti ».

Il sottosegretario Martella: «Cordone istituzionale per giornalisti»

«Quanto accaduto al giornalista Mario De Michele è gravissimo e non va assolutamente derubricato. Siamo di fronte ad una vicenda preoccupante in cui un giornalista ha rischiato di essere ucciso», commenta il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Informazione e all’Editoria, Andrea Martella. «La denuncia di De Michele, su quanto avvenuto nella notte con i proiettili esplosi al suo indirizzo e che segue l’aggressione subita lunedì scorso, delinea in modo crudo ed inequivocabile una escalation di violenza da parte di chi vede nella libertà di informazione un nemico da abbattere. Si tratta di una sfida portata ad uno dei cardini delle società democratiche, che va affrontata, a partire dalle istituzioni, mettendo in campo tutti gli strumenti a tutela di una importante e imprescindibile professione quale quella del giornalista», aggiunge. «A De Michele e alla sua famiglia, così come al giornalista de La7 Daniele Bonistalli e all’operatore che era con lui, anche loro aggrediti a Napoli mentre svolgevano il proprio lavoro, va tutta la solidarietà personale ed istituzionale. Bisogna assolutamente rafforzare», conclude Martella, «il cordone protettivo attorno ai giornalisti più esposti ed oggetto di continue intimidazioni ed aggressioni. Serve un grande patto istituzionale e sociale per il quale il governo farà la sua parte. E serve un lavoro di forte sensibilizzazione culturale, a tutela del giornalismo».

Siani: «Si riacutizza il dolore per la perdita di Giancarlo»

«Massima solidarietà al direttore di Campania Notizie Mario De Michele. Si continua a sparare ai giornalisti e si riacutizza in me il dolore che ho provato 34 anni fa per l’omicidio di Giancarlo», ha detto il parlamentare del Pd, Paolo Siani, fratello del giornalista napoletano ucciso nel 1985 dalla camorra. «Occorre fare di più e meglio per garantire ai cronisti una più efficace tutela. Ogni attacco ai giornalisti è un attacco alla nostra democrazia, è bene ribadirlo», aggiunge Siani, chiedendo «al Ministro dell’Interno l’immediata messa in sicurezza del giornalista».

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15 novembre 2019 2019 ( modifica il 16 novembre 2019 2019 | 11:40)