La gentilezza fa bene a se stessi e agli altri

Essere gentili è vero che rende felici e aiuta a vivere meglio? In occasione della Giornata mondiale della gentilezza ne abbiamo parlato insieme alla psicologa Erica Badalassi
La gentilezza fa bene a se stessi e agli altri

«Ovunque ci sia un essere umano, vi è la possibilità per una gentilezza» diceva Seneca secoli fa. Eppure spesso immersi come siamo nelle nostre vite e distratti dai nostri impegni ce ne dimentichiamo con facilità. «Viviamo le nostre giornate frettolosamente. Siamo talmente presi dai doveri e dalle responsabilità da dimenticarci che il mondo è pieno di persone» commenta la dottoressa Erica Badalassi, psicologa: «Ci dimentichiamo perfino di noi stessi, dei nostri reali e più profondi bisogni i quali, invece, necessitano di tempo e spazio per essere riconosciuti e coltivati. Uno di questi bisogni è senza dubbio quello di sentirci connessi con gli altri. Tuttavia la frenesia della vita quotidiana crea un distacco che ci porta a sviluppare chiusura e diffidenza, allontanandoci ulteriormente da quella connessione emotiva a cui la gentilezza ci riporta. Fortunatamente, la gentilezza non è qualcosa di rigido o fisso, ma è una capacità che può essere migliorata attraverso l’allenamento e la pratica». Per promuovere la gentilezza dal 1997 ogni anno il 13 novembre è stata addirittura istituita una giornata mondiale ed è nato un vero e proprio movimento il World Kindness Moviment che in tutto il mondo promuove il valore e l’importanza di essere gentili. Perché la gentilezza giova a chi la riceve ma anche a chi la compie. Vediamo con l’aiuto dell’esperta perché.

«Ovunque ci sia un essere umano, vi è la possibilità per una gentilezza»

ESSERE GENTILI AIUTA A VIVERE MEGLIO«Le persone gentili sono più felici e percepiscono la loro vita e le loro relazioni come più soddisfacenti. Sono meno ansiose, meno stressate ed hanno una migliore autostima perché con i loro modi gentili sanno far sentire gli altri importanti e accolti innescando in loro il desiderio di fare altrettanto. Chi sa far sentire importanti le persone paradossalmente, diventa la più importante di tutte» spiega la psicologa Erica Badalassi.  Ma essere gentili avverte l’esperta «non significa essere disponibili». «Chi è sempre accondiscendente con gli altri per paura di sembrare egoista o per paura di non essere apprezzato non ottiene gli stessi risultati di chi è gentile. Chi è gentile sa invece prendersi cura degli altri, ma anche di se stesso. Offrire a qualcuno di sedersi al nostro posto sul bus, aiutare un anziano a compilare un modulo all’ufficio postale, far passare alla cassa del supermercato una persona che ha solo un prodotto da pagare...che cosa hanno in comune questi atti di gentilezza? Il fatto che fanno stare bene non solo chi li riceve, ma anche chi li compie. Ci fa stare bene perché ci sentiamo utili e diamo a noi stessi un’immagine migliore di noi stessi. Inoltre, trattando bene gli altri innescheremo in loro il desiderio di fare lo stesso con noi, creando relazioni positive, riducendo la chiusura, la paura del rifiuto, la sospettosità e, quindi, la solitudine reale e percepita» spiega la psicologa Badalassi.

I BENEFICI PER LA SALUTE«Quando si compiono atti gentili il nostro corpo produce ossitocina, un elemento chiave nelle interazioni sociali e sentimentali, per questo è definito “l’ormone dell’amore”. L’ossitocina non solo ci fa sentire più felici e meno stressati, ma porta giovamento anche al sistema cardiovascolare. Questa sostanza, riduce infatti la pressione sanguigna dilatando i vasi». Ma c’è di più. «L'ossitocina prodotta durante i gesti di gentilezza ha la capacità di ridurre i livelli di radicali liberi e le infiammazioni, combattendo all'origine le principali cause dell'invecchiamento» dice la psicologa Erica Badalassi.

AIUTA AD AFFRONTARE I MOMENTI NOLa gentilezza aiuta ad affrontare con una marcia in più le difficoltà della vita. «Essere gentili con gli altri e con noi stessi ci aiuta ad ammorbidirci nei confronti di quegli eventi che se ci trovassero rigidi ci spezzerebbero» dice la psicologa Erica Badalassi. Le ragioni?  «La gentilezza ci rende più forti, più sicuri di noi e delle nostre capacità. Tuttavia, sono in molti a pensare che la gentilezza faccia apparire deboli agli occhi degli altri. Ma le cose non stanno esattamente così. Una persona mostra la sua grandezza dal modo in cui tratta gli altri. Quando alziamo la voce, quando ci poniamo in modo prepotente o intransigente invece ci mostriamo deboli e incapaci di mantenere il controllo» dice l’esperta.

È UN’ARMA CONTRO LE CRITICHE«La gentilezza è anche un’ottima arma per difenderci da chi ci critica o parla male di noi. In fondo, niente è più insopportabile per chi ci critica della nostra palese gentilezza. Se una persona ci provoca e noi continuiamo ad essere molto gentili nei suoi confronti la metteremo in una posizione in cui l’arma che stava puntando contro di noi gli si ritorcerà contro» spiega la psicologa Erica Badalassi.

Ma in che modo imparare a praticare la gentilezza? Scoprite nella gallery cosa fare concretamente ogni giorno.

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