Esteri

Bolivia, Anez presidente anche senza quorum in Parlamento

Jeanine Anez (reuters)
Nominata la senatrice di Unidad democratica anche se non ha raggiunto i voti necessari per l'assenza dei deputati di Mas. Morales: "E' un golpe". Sette morti negli scontri. Gli Usa fanno rientrare in patria i familiari degli impiegati del governo che lavorano nel Paese
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LA PAZ - La senatrice di opposizione Jeanine Anez del partito Unidad democratica (Ud), finora seconda vicepresidente del Senato, è stata nominata presidente ad interim della Bolivia dopo la partenza di Evo Morales per il Messico, dai parlamentari della sua formazione politica e di alcuni altri gruppi. Lo riferisce il quotidiano El Deber, sottolineando che questo è avvenuto nonostante le sedute di Camera e Senato non abbiano raggiunto il quorum per l'assenza dei parlamentari del governativo Movimento al socialismo (Mas) che controllava i 2/3 delle due Camere. "E' un golpe" ha tuonato Morales dal suo esilio.

L'ex presidente ha definito stanotte la nomina della senatrice Jeanine Anez "una autoproclamazione" che costituisce "il golpe più subdolo e nefasto della storia". Dall'esilio in Messico, Morales ha rilevato che si tratta di "una senatrice di destra golpista" che "si autoproclama presidente del Senato e presidente ad interim della Repubblica senza quorum legislativo, circondata da un gruppo di complici e protetta da Forze armate e polizia che reprimono il popolo". Il capo dello Stato dimissionario ha poi sottolineato che "questa autoproclamazione infrange gli art.161,169 e 410 della Costituzione che determinano l'approvazione o il rigetto della rinuncia presidenziale, la successione costituzionale sulle presidenze di Senato e Camera dei Deputati, e la supremazia della Costituzione politica dello Stato".

Nel suo primo discorso dopo la nomina, Anez ha detto fra l'altro: "Mi impegno ad assumere tutte le iniziative necessarie per pacificare il Paese". Il popolo boliviano, ha proseguito, "è testimone del fatto che abbiamo fatto tutti gli sforzi necessari per canalizzare la presenza dei parlamentari delle tre forze politiche rappresentate, ma che, tuttavia, i parlamentari del Mas hanno fatto sapere che non sarebbero venuti".

Infine Anez ha sottolineato: "Tutti sappiamo che il presidente ed il vicepresidente hanno presentato la loro rinuncia abbandonando il Paese, ricevendo asilo in Messico, cosa che costituisce un abbandono delle loro funzioni". Resta il fatto che la Costituzione boliviana, sostengono giuristi locali, prevede che affinché la rinuncia delle massime cariche dello Stato diventi effettiva le lettere di dimissioni debbano essere approvate dai due rami del Parlamento.

Intanto arrivano a sette i morti negli scontri che stanno scuotendo il Paese da quando si è aperta la crisi costituzionale. La gravità della situazione è dimostrato dall'ordine partito dall'amministrazione Trump di far rientrare negli Stati Uniti i familiari dei dipendenti del governo americano che lavorano in Bolivia ed ha chiesto ai cittadini statunitensi di non recarsi nel Paese.

Le reazioni all'estero: il Brasile riconosce il presidente Anez

Nel primo giorno dopo l'annuncio, la nuova presidenza boliviana incassa i primi riconoscimenti sudamericani. Il ministro degli Esteri brasiliano, Ernesto Araujo, ha annunciato che il Brasile riconosce la senatrice dell'opposizione boliviana Jeanine Anez come presidente legittimo al posto di Evo Morales. "La presidenza era vacante e lei ha assunto la presidente del Senato, che era sempre vacante, e così costituzionalmente è diventata presidente", ha detto Araujo, citato dal quotidiano Folha de Sao Paulo. "La nostra prima impressione è che si stia attuando quanto prevede la Costituzione boliviana e vogliamo contribuire alla pacificazione e alla normalizzazione del Paese", ha aggiunto.

Juan Guaidò, autoproclamato presidente del Venezuela ad interim, ha detto di riconoscere la senatrice dell'opposizione Jeanine Anez come presidente ad interim della Bolivia, parlando di "modello" per Caracas. "Come governo legittimo del Venezuela, riconosciamo Jeanine Anez come presidente ad interim della Bolivia nella sua missione di guidare una transizione costituzionale verso elezioni presidenziali", ha detto Guaidò, parlando di "modello per il nostro Paese" e dicendo di avere "la convinzione che raggiungeremo la libertà". Di colpo di Stato in Bolivia aveva invece parlato il presidente venezuelano eletto Nicolas Maduro, alleato di Morales.