le scelte di trump

Conto alla rovescia sui dazi Usa alle auto Ue. Decisione imminente: probabile una proroga

Mercoledì scade il termine entro il quale l’amministrazione Usa può decidere le tariffe del 25% su auto e componentistica europee. Si va con molta probabilità verso una proroga. I car maker tedeschi hanno promesso grandi investimenti negli stabilimenti americani e 25mila nuovi posti di lavoro

dal nostro corrispondente Riccardo Barlaam

(REUTERS/Yuri Gripas/File Photo)

4' di lettura

NEW YORK - Donald Trump ha parlato all'Economic Club di New York, davanti alla platea dei rappresentanti delle banche, della finanza e della corporate America. Un discorso durato più di un’ora nel quale ha rivendicato i successi della sua amministrazione. «Ho messo l’America al primo posto, siamo tornati a essere la prima potenza grazie al boom economico lanciato con la mia presidenza», ha detto il presidente. «Ho creato quasi sette milioni di nuovi posti di lavoro, mentre se ne prevedevano due. Superando di oltre tre volte le stime».

Trump ha confermato che l’accordo commerciale con la Cina per la “fase uno” «è vicino, ma saremo noi a decidere. Ci dovrà convenire». Non ha fatto cenno nel suo discorso alla proroga di sei mesi sui dazi del 25% contro le auto Ue, dando seguito alle indiscrezioni riportate da Politico e anticipate venerdì in un'intervista dal presidente uscente della commissione europea Jean-Claude Juncker. «L’Europa - ha detto il presidente americano - ha barriere commerciali peggiori della Cina».  Ma una decisione sui dazi auto è attesa entro la giornata di mercoledì 13 novembre. Si dovrà attendere ancora qualche ora per saperlo.

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Il dossier auto Ue, secondo le indiscrezioni, verrebbe rimandato assieme ai negoziati commerciali per il nuovo accordo Ue-Usa alla nuova commissione guidata dalla tedesca Ursula von der Leyen, la cui data di insediamento è slittata al primo dicembre. L'amministrazione ha tempo fino a mercoledì 13 novembre per decidere le tariffe contro l'automotive. La scadenza era già stata posticipata di sei mesi in maggio.

Maggiori investimenti
I car maker tedeschi nei mesi scorsi hanno incontrato Trump alla Casa Bianca e hanno promesso grandi investimenti nei loro stabilimenti americani nella speranza di evitare i dazi. L'escalation contro l'Ue potrebbe essere dunque rimandata.

Le tariffe del 25% sull’auto
“Ci sono troppe Mercedes sulla quinta strada” lamentava tempo fa Trump che minacciava di imporre tariffe del 25% sulle auto europee e anche giapponesi per spingere le case a produrre di più negli Stati Uniti. Una decisione che potrebbe avere effetti devastanti sull'industria dell'auto europea e sulla componentistica italiana, ma rischierebbe di pesare anche sull'occupazione americana. Secondo una stima degli economisti, i dazi del 25% sull'auto potrebbero far aumentare il costo delle automobili per i consumatori americani dai 1.400 ai 7.000 dollari.

L’accordo con Giappone e Corea
Trump ha siglato un accordo commerciale bilaterale con il Giappone nei mesi scorsi che prevede maggiori aperture da parte di Tokyo ai prodotti agricoli Usa. Il capitolo auto è rimasto fuori dall'intesa, ma il Giappone ha in certo senso un credito con gli Usa e ha raggiunto un'intesa verbale contro le tariffe alle auto. La Corea del Sud nel settembre 2018 ha siglato un nuovo accordo commerciale bilaterale con gli Stati Uniti, accordo che dovrebbe proteggerla dai dazi.

Il nuovo patto con l’Europa
L'Europa con la nuova commissione è chiamata a rivedere gli accordi commerciali Usa-Ue. Un processo già avviato dall'attuale commissione con il mandato ricevuto la scorsa primavera dal Parlamento a negoziare, ma non portato a termine. Sarà uno dei primi scogli che si troverà ad affrontare la commissione von der Leyen.

25 mila nuovi posti di lavoro
Secondo una fonte della Casa Bianca i car maker tedeschi si sono impegnati con il presidente americano a creare 25mila nuovi posti di lavoro nelle loro fabbriche americane. Ed è il motivo che spingerebbe Trump a rimandare la decisione sui dazi alle auto. Il Rappresentante speciale al commercio Robert Lighthizer mercoledì sottoporrà a Trump un report con lo stato delle negoziazioni con l'Unione europea. Ottimismo sulla possibilità di evitare i dazi alle auto è stato espresso anche dal segretario al Commercio Wilbur Ross: «Siamo arrivati ad avere davvero dei buoni negoziati con i nostri amici europei, i nostri amici giapponesi e i nostri amici coreani, che sono i maggiori produttori di auto» ha detto a Bloomberg.

Deficit Usa Ue a 169 miliardi
Il deficit commerciale tra Stati Uniti e Vecchio Continente nel 2018 è stato di 169 miliardi di dollari. L'amministrazione Trump vuole migliorare i conti, troppo sbilanciati a favore dei Paesi Ue.

L’inchiesta contro le auto Ue
Più di un anno fa il Dipartimento al Commercio ha avviato una indagine, sotto la Sezione 232 del Trade Expansion Act del 1962, per determinare se le importazioni di automobili e componentistica possono minacciare la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Le conclusioni dell'inchiesta presentate al presidente Trump il 17 febbraio sono che le elevate importazioni da Europa e Giappone possono minacciare «la superiorità tecnologica dell'automotive Usa nel lungo termine» e in qualche modo impattare anche sull'industria della difesa.

Lo stato dell’arte
Il 17 maggio il presidente Trump ha emesso un ordine al Rappresentante americano al commercio Robert Lighthizer di negoziare un nuovo accordo commerciale con l'Ue e con il Giappone sull'import di auto e componentistica. L'ordine presidenziale prevede 180 giorni di negoziati, con una proroga fino, appunto, al 13 novembre per la decisione di Trump di imporre le tariffe alle auto e alla componentistica.

I capitoli aperti con l’Ue
Sono tanti i capitoli aperti con l’Ue per negoziare un nuovo accordo commerciale con l'Europa. Con gli Stati Uniti che in cambio di una non belligeranza sull'automotive, oltre agli investimenti dei car maker tedeschi, chiederanno aperture per i farmers americani, come hanno fatto con il Giappone, alla carne agli ormoni, i formaggi “copiati” dagli europei, come il Parmesan, i loro vini con i dazi. E l’Europa che cerca di difendere la qualità delle sue produzioni agroalimentari di qualità dall’invasione del cibo industriale americano.

I dazi Wto per Airbus e Boeing
La vicenda dei dazi Ue alle auto si intreccia poi con l'altra della Wto per gli aiuti di stato Airbus-Boeing. Dopo i recenti dazi decisi contro i vini francesi e i formaggi italiani, gli aerei e alcuni prodotti di lusso europei, nei prossimi mesi arriverà la decisione contro Boeing e l'Europa, con grande probabilità, potrà decidere a sua volta il suo round di dazi anti Usa. Resta ancora da capire poi la questione sulla tassazione delle big-tech: finora solo la Francia, in assenza di una decisione comunitaria, si è tutelata con una legge nazionale che impone alle grandi società tecnologiche che eludono la tassazione nel paese dove producono i ricavi, grazie alle sedi in paesi Ue con fisco agevolato, come Irlanda e Olanda.

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