ROMA. La Lazio di campionato dimentica la sua sbiadita gemella di coppa, batte il Lecce e infila la quarta vittoria di fila, consolidando la posizione in zona Champions. All'Olimpico finisce 4-2 ma la vittoria dei biancazzurri è stata meno facile di quello che dice il punteggio, non solo per il gioco espresso, un passetto indietro rispetto a Milano, ma anche per la chance del rigore sprecata da Babacar sul 2-1. Contro i salentini Inzaghi recupera Correa, il match winner di San Siro che lascia il segno con una doppietta che apre e chiude il match. In mezzo, i gol del pareggio di Lapadula e il nuovo sorpasso biancoceleste firmato Milinkovic e Immobile (su rigore), premiato prima del match per i 100 gol in Serie A, prima del gol nel finale di La Mantia.

Di contro, Liverani, 5 anni in biancazzurro, deve fare a meno di Falco e dà fiducia a Babacar vicino a Lapadula. Una assenza pesante quella del fantasista che scombussola i piani del tecnico giallorosso che scende all'Olimpico con un ruolino di marcia comunque tutt'altro che disprezzabile: 4 pareggi di fila, compresi quelli contro Juve e Milan. Ma al di là delle assenze sono i tremila salentini al seguito a dare coraggio alla squadra giallorossa che dopo appena 45" già rischia su una percussione di Correa deviata da Gabriel in angolo. Le Lazio parte determinata, forse per chiudere presto il match ed evitare che le tossine accumulate in coppa possano farsi sentire. La prima palla gol arriva al 13' con Milinkovic ma il serbo la spreca malamente. Così come Mancosu due minuti dopo grazia Strakosha dal dischetto. Non sbagliano invece Correa al 30' sull'ennesimo assist di Luis Alberto, e al 40' Lapadula che sugli sviluppi di un corner la mette dentro. Il pareggio a fine primo tempo premia il buon gioco del Lecce che però deve ringraziare Luis Alberto capace al 42' di mangiarsi un gol incredibile a porta vuota.

La ripresa inizia con un brivido per i tifosi di casa per la traversa colpita di testa da Babacar (5'), grazie anche al colpo di reni di Strakosha. Il Lecce si muove meglio ma la legge del calcio è spietata e così ci pensa uno sbiadito, fino a quel momento, Milinkovic approfittare di una dormita di Calderoni e bruciare Gabriel per il nuovo vantaggio. Che potrebbe durare lo spazio di 3': il tempo di fischiare un rigore (22') assai dubbio su Babacar che il senegalese si fa parare. Sulla respinta segna Lapadula ma la rete, dopo un gran caos in campo e qualche ammonizione, viene annullata perchè l'ex Genoa era entrato in area prima del penalty. Il can-can ha almeno il pregio di scuotere la partita che vive di 10 minuti intensi che portano all'uno-due biancoceleste, prima con Correa e poi con Immobile su rigore. 

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