30 ottobre 2019 - 09:33

L’Inter ha il fiato corto. Ma Conte non si fida troppo della sua panchina

Il tecnico si lamenta: «Devono giocare sempre gli stessi». Ma contro il Borussia f ail primo cambio a 9’ dalla conclusione. I dubbi su Politano, Lazaro e Borja Valero

di Franco Fiocchini

L'Inter ha il fiato corto. Ma Conte non si fida troppo della sua panchina Antonio Conte (Getty)
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L’Inter ha il fiato corto ed è stanca. «Devono giocare sempre gli stessi» continua a ripetere Antonio Conte, però, se come è capitato a Brescia il tecnico fa il primo cambio (Biraghi per Asamoah) a 9 minuti dalla fine significa che non si fida troppo e fa poco affidamento sui giocatori che ha in panchina. Certo che la coperta è corta e lo è diventata ancor più con gli infortuni di Sensi, D’Ambrosio e Vecino, ma resta il fatto che di Politano, Lazaro e Borja Valero si son perse le tracce.

L’ultima apparizione dell’ex centrocampista della Fiorentina risale a Inter-Borussia quando Conte l’ha mandato in campo a 1 minuto dalla fine, più che altro per perdere tempo con un cambio. Politano e Lazaro, invece, sono precipitati nella considerazione di Conte dalla sfida di Reggio Emilia contro il Sassuolo. L’allenatore interista non ha per niente apprezzato (eufemismo) il loro approccio alla gara quando li ha mandati in campo nel secondo tempo. Chiaro: non è solo colpa dei 2 subentrati il preoccupante calo dell’Inter, però resta il fatto che il Sassuolo ha rimontato 2 gol. Valentino Lazaro, nazionale austriaco, è stato prelevato in estate dall’Herta Berlino per 20 milioni, ma Conte non lo ritiene ancora pronto per giocare nel nostro campionato.

E, in realtà, l’esterno ha dimostrato nelle rare apparizioni in squadra, a partita in corso, che deve crescere, e tanto, in fase difensiva. Politano era stato a lungo richiesto in estate dalla Fiorentina, ma l’allenatore interista si oppose alla sua cessione anche se lo considera solo il 4° attaccante dopo Lukaku, Lautaro e Sanchez. Ma quando si è infortunato il cileno Politano è stato sorpassato, nelle gerarchie dell’allenatore, pure da Esposito. E, infatti, sia col Parma che a Brescia è stato il ragazzino a subentrare, rispettivamente, a Lautaro e a Lukaku, mentre l’ex del Sassuolo è rimasto in panchina. Proprio come Lazaro e la sensazione, conoscendo Conte, e che continueranno a stare seduti a lungo.

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