MILANO. Il passivo record di 146.9 milioni era noto, probabilmente i dirigenti del Milan avrebbero preferito presentarsi davanti ai piccoli azionisti per l’annuale assemblea per l’approvazione del bilancio 2018-2019 con tre punti in più in classifica. Non è andata così. La sconfitta contro la Roma all’Olimpico lascia i rossoneri nella zona bassa della classifica. Inoltre, all’orizzonte al netto della Spal (giovedì) la squadra di Stefano Pioli dovrà vedersela con Lazio, Napoli e Juventus. Se in campionato neanche il cambio in panchina sta dando gli effetti desiderati, i conti certo non fanno sorridere. Tant’è che il maxi passivo ha richiesto un aumento di capitale deliberato oggi dall’assemblea a Casa Milan.

Con questo versamento gli investimenti effettuati da Elliott nell'ultimo anno ammontano a 265 milioni. I piccoli azionisti preoccupati per il futuro del Milan non hanno risparmiato domande al presidente Paolo Scaroni e all’amministratore delegato Ivan Gazidis. I nodi principali gli sponsor e il mercato. «Siamo nel mezzo di trattativa con alcuni sponsor (Emirates scade il prossimo 30 giugno), ma se continuiamo con questi risultati sarà difficile chiedere molto», la risposta di Scaroni. Più pungente, ma verso Paolo Maldini è stato Gazidis, il quale ha risposto (senza mai citarlo) alle affermazioni del dirigente, che la scorsa settimana ha minacciato di lasciare il club se l’idea di Elliott è quella di metterci 10-15 anni a riportare il Milan al top. «La ragione che ha generato queste perdite è collegata all’elevato monte ingaggi, dobbiamo spendere in maniera più efficiente. Quella di Elliott è una visione chiara: vuole riportare il Milan in vetta e vuole farlo non in 10-15 anni. Non indico, però, una scadenza», la replica dell’ad, che sul mercato ha sottolineato

«Dobbiamo agire responsabilmente per rendere il club più sano. Dobbiamo tenere sotto controllo i costi. Abbiamo una strategia chiara, investire in giocatori giovani che possano diventare top player. Ma non vuol dire che non investiremo in leader», ma «non possiamo rischiare di bruciare risorse su calciatori in declino». Infine, Gazidis non smentisce che all’interno del Milan ci siano frizioni: «In un club sano ci sono delle discussioni tra persone che credono gli uni negli altri».

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