La «punizione»
Lecce, calciatore «under 15» fuori dalla squadra: il padre brucia l’auto al mister
Individuati dopo un anno gli autori dell’intimidazione ai danni di Marco Piliego, allenatore delle giovanili del Lecce. Non convocò un giocatore prima di una partita e il padre, per ritorsione, gli fece bruciare la vettura. Le telecamere decisive nell’inchiesta
L’allenatore della squadra «under 15» del Lecce non convocò suo figlio a una partita, e lui gli fece incendiare l’auto da alcuni conoscenti. Sono stati individuati dopo un anno gli autori dell’attentato incendiario avvenuto lo scorso 28 ottobre a Cavallino ai danni dell’auto di Marco Piliego, 57 anni di Brindisi, ex mister dell’under 15 del Lecce e oggi responsabile tecnico del Centro Federale di Ceglie Messapico (insomma: è un dirigente Figc assai quotato, soprattutto per la conoscenza che del calcio giovanile). Si tratta di un 41enne (papà del giovane calciatore) e un 24enne di Cavallino, entrambi denunciati dai carabinieri; mentre una terza persona ritenuta coinvolta nell’attentato al momento non è stata ancora identificata.
L’inchiesta
Dalle indagini è emerso che l’attentato sarebbe stato ordinato dal 41enne per vendicarsi della mancata convocazione del figlio che però era all’oscuro di tutto. L’attentato avvenne nel parcheggio di un centro sportivo a Cavallino dove la Golf di Piliego era parcheggiata. Sul posto i carabinieri trovarono residui di diavolina (una tavoletta per accendere il fuoco), posizionata sotto la parte anteriore del mezzo. Caso risolto grazie all’incrocio dei dati raccolti con gli strumenti tecnologici: i filmati degli impianti di videosorveglianza ed i dati estratti sia dal localizzatore gps dell’auto degli attentatori che dei loro tabulati telefonici. Con anche il sequestro della maglietta indossata in quella circostanza da uno degli indagati.