Roma

Roma, voleva difendere la ragazza da uno scippo: ragazzo muore colpito da uno sparo alla testa. "Caccia a due italiani"

Luca Sacchi aveva 24 anni. La brutale aggressione mercoledì scorso davanti a un pub in via Bartoloni nel quartiere di Colli Albani. Caccia a due giovani fuggiti con la Smart. La fidanzata: "L'hanno ucciso sotto ai miei occhi"

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ROMA - Voleva difendere la sua ragazza da un rapinatore e impedire che le rubassero lo zaino. Ma il bandito ha impugnato la pistola e gli ha sparato un colpo alla testa, ferendolo mortalmente. L'aggressore poi è fuggito con un complice a bordo di una Smart. Un dramma quello che si è consumato ieri sera intorno alle 23.30 in via Bartoloni, a Colli Albani. La vittima si chiamava Luca Sacchi, faceva il personal trainer e aveva 24 anni. La sua fidanzata, Anastasia  è una babysitter di 25 anni. E' caccia a due italiani.

Quando è stato soccorso dagli operatori del 118 nella tarda serata, il giovane era ancora vivo ma è apparso subito in condizioni gravissime. Trasportato d'urgenza all'ospedale San Giovanni, è stato anche sottoposto ad intervento chirurgico. Nello stesso ospedale è stata accompagnata anche la fidanzata per un contusione alla testa.

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La violenta aggressione è avvenuta poco distante da un pub, il John Cabot, tra via Teodoro Mommsen e via Bartoloni, vicino al parco della Caffarella. Il locale a quell'ora era aperto e affollato e l'allarme sarebbe partito proprio da lì. Un bossolo è stato ritrovato anche all'interno del locale.

I primi ad arrivare sul posto sono stati i medici. Hanno stabilizzato il giovane e trasportato in codice rosso all'ospedale e ricoverato, fino al decesso avvenuto nella tarda mattinata di oggi, nel reparto di terapia intensiva. I genitori del giovane hanno dato il consenso alla donazione degli organi. 

"Quei ragazzi stavano venendo verso il locale - raccontano alcuni testimoni - quando due persone che li seguivano da qualche minuto su una piccola auto bianca, forse una Smart. All'improvviso sono scese e hanno cercato di strappare la borsa alla ragazza. È scoppiata una colluttazione e hanno colpito il ragazzo col calcio della pistola e poi gli hanno sparato. Un altro colpo è finito all'interno del locale senza però ferire nessuno". I due aggressori, riferiscono ancora, avevano un marcato accento romano.

Sul caso indagano i carabinieri di piazza Dante insieme ai militari del Nucleo Investigativo che stanno procedendo con i rilievi e la ricostruzione della brutale aggressione. Si stanno inoltre esaminando quattro telecamere puntate della zona. La procura sta procedendo per omicidio volontario. Il fascicolo è affidato al pm di turno esterno Nadia Plastina. Già ieri notte gli investigatori hanno ascoltato a lungo la ragazza della vittima, di nazionalità ucraina, anche lei ferita ma in modo lieve.

La fidanzata: "Mi hanno strattonata e mi hanno urlato 'Dacci la borsa'"

"Eravamo appena usciti dal pub. Mi sono sentita strattonare da dietro, mi hanno detto: 'dacci la borsa'. Gliela stavo consegnando quando mi hanno colpito con una mazza. A questo punto è intervenuto Luca che ha reagito bloccando il ragazzo che mi aveva aggredito, poi è intervenuto l'altro che gli ha sparato alla testa". Questo racconta  Anastasia, la ragazza ucraina di Luca Sacchi. Secondo quanto riferito agli inquirenti, lei e il fidanzato erano andati nel locale dopo una giornata di lavoro per bere una birra. La ragazza ha riferito anche che i due aggressori sarebbero fuggiti a bordo della piccola utilitaria. Altri testimoni hanno invece raccontato che i due sarebbero fuggiti a piedi. A dare l'allarme anche un tassista che si trovava a passare in via Bartoloni.

Quartiere sotto shock

L'intero quartiere è sotto shock: "Questo è un quartiere tranquillo, non riesco a crederci". Incredulità e amarezza: sono questi i sentimenti che regnano tra i cittadini della zona. "Qui cose del genere non sono mai accadute. Dobbiamo aver paura anche uscire di casa ora?" si chiede una donna, titolare di un'attività poco distante dal lungo dell'agguato.

"Non riesco a crederci. Sono sconvolta. Povero ragazzo", aggiunge commossa una signora anziana che ha appreso di quanto accaduto solo stamattina passando davanti al pub di Colli Albani dove si sono radunati giornalisti e telecamere. "Ma veramente? non è possibile", commenta incredulo un cittadino della zona che abita poco distante. "Io sono nato qui e posso dire che è sempre stato un quartiere tranquillissimo". Intanto sul luogo dell'omicidio è iniziato un via vai di omaggi.  A deporre mazzi di fiori sono anonimi cittadini del quartiere. "No, non conoscevo Luca ma quello che è successo è una tragedia incredibile che mi ha commosso", racconta una donna con un passeggino, venuta a lasciare alcune rose davanti al pub John Cabot.

Palestra e moto, le passioni di Luca

Lo sport, gli amici, la famiglia, Anastasia e la cagnolina Jenna: erano queste le passioni di Luca. "Un bravissimo ragazzo" continuano a ripetere in via Vittorio Fiorini, all'Appio, dove viveva insieme ai genitori e al fratello. "Non possiamo credere che sia morto così" dicono scuotendo la testa. Era un appassionato di moto e moto cross. Avrebbe compiuto 25 anni il prossimo febbraio Luca che dopo il diploma scientifico - conseguito al liceo Kennedy  - aveva coltivato la sua passione per lo sport ed era diventato un personal trainer. Una passione, quella per la palestra, che condivideva anche con la sua fidanzata: "Li vedevamo spesso insieme in giro per il quartiere con il loro cane - raccontano i vicini di casa - erano davvero una bella coppia. Lui un ragazzo educato e sempre gentile con tutti. Siamo sicuri che abbia reagito per difenderla - aggiungono - ancora non riusciamo a credere a una morte tanto assurda".


 
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