aveva 85 anni

Morto Ovidio Jacorossi, imprenditore e mecenate

L’azienda di famiglia specializzata nella distribuzione di petroli fu protagonista negli anni del boom. Grande collezionista d’arte, a ottobre di quest’anno aveva inaugurato a Roma ilMuseo Musia a Via dei Chiavari

Ovidio Jacorossi, imprenditore e mecenate, è morto a Roma a 85 anni d’età

3' di lettura

Imprenditore e collezionista, Ovidio Jacorossi è morto a Roma. La Jacorossi, azienda omonima partita dalla vendita di legna e carbone, negli anni Sessanta era diventata player di primo piano nella distribuzione di prodotti petroliferi. Aveva appena inaugurato il sogno di una vita, il Museo Musia a Via dei Chiavari nello spazio in cui il nonno aveva aperto la prima bottega. Poi diventata una grande industria che nel 1960 occupava un intero palazzo di sette piani all’Eur. Poi dopo la fine dell’impresa Ovidio, che aveva 85 anni, si era dedicato a tempo pieno alla sua passione per l’arte.

Amministratore unico delle società Inars e Fintermica 2 che operano nei settori di immobiliare, arte e cultura, quest’anno Jacorossi ha trasformato la propria associazione di mecenatismo in Musia, spazio espositivo di mille metri quadrati collocato sulle rovine dell’antico Teatro di Pompeo. Nel 2017 lo spazio è stato ristrutturato dall’architetto Carlo Iacoponi con l’obiettivo di preservarne la stratificazione, la presenza di elementi architettonici di epoche diverse dall’età romana al Rinascimento.

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Nato a Roma il 24 febbraio 1934, laureato in giurisprudenza, Ovidio Jacorossi è stato fondatore e presidente dell’associazione Iniziativa Keplero, istituto per la promozione della cultura d’impresa, costituito nel 1982 senza scopo di lucro, cui hanno dato vita le società del gruppo impegnate in una filosofia imprenditoriale che pone l’uomo al centro del sistema economico. Nel giugno del 1986 Iniziativa Keplero realizza un grande evento nel Palazzo Sagredo a Venezia in cui si racconta l’esperienza Keplero e si espone una raccolta di opere d’arte commissionate ad artisti sul tema dell'energia e dell’elettronica. Iniziativa Keplero è stato tra i soci fondatori dell’Associazione Mecenate 90, cui aderiscono importanti organismi pubblici e privati italiani, che dal 1990 svolge su tutto il territorio nazionale una funzione di cerniera culturale tra le istituzioni e le imprese per la promozione e la realizzazione di progetti culturali.

La scelta di considerare l’arte e la cultura strumenti di comunicazione e supporto all’immagine imprenditoriale, ha dato origine alla realizzazione e gestione pluriennale dei servizi tecnologici, commerciali e culturali dei primi centri polifunzionali in Italia, quali il Palazzo delle Esposizioni di Roma nel 1990, del Museo Emilio Greco e del Pozzo di San Patrizio di Orvieto sempre nel 1990, e del Palazzo Ducale di Genova nel 1992. La stessa linea imprenditoriale ha trovato nell’arte contemporanea la sua principale capacità espressiva concretizzandosi in una importante collezione di opere di artisti italiani del Novecento. Il desiderio di destinare questa collezione alle nuove generazioni, oltre che al pubblico, ha generato una nuova ricerca, anche legata al tema della memoria,
che ha dato vita ad una grande raccolta di arredi, oggetti di
design e di artigianato.

Nell’ambito del rapporto tra impresa e cultura, nel novembre 2008 Ovidio Jacorossi, in collaborazione con la Fondazione Musica per Roma, ha promosso un evento inedito presso il Foyer dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, presentando una mostra dal titolo «I fuochi dell’arte e le sue reliquie», a cura di Achille Bonito Oliva. L’iniziativa trae origine da una particolare esperienza: un incendio divampato nel 1992 nel deposito dove erano custodite, aveva coinvolto alcune opere degli artisti Mario Schifano, Enzo Cucchi ed Aristide Sartorio appartenenti alla Collezione Jacorossi. E proprio dalla forza distruttrice del fuoco sono scaturite - creazione nella creazione - opere a loro volta nuove e incredibilmente vive nonostante le lesioni ricevute. L’evento ha sollecitato anche un dibattito su conservazione e deteriorabilità: questioni vitali per l’arte contemporanea. Su queste tematiche è stata organizzata a fine mostra, con la collaborazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, una giornata internazionale di studi sempre presso il Teatro Studio dell’Auditorium.

L’inaugurazione nel dicembre 2017 del nuovo spazio Musia in via dei Chiavari trova il naturale compimento del progetto di Ovidio Jacorossi, iniziato oltre trent’anni prima. Il nuovo Museo, inaugurato l’8 ottobre 2019, costituisce la sede per consolidare il ruolo di riferimento per lo sviluppo della società civile nella Capitale e per approfondire l’impegno culturale e il dialogo con istituzioni e musei privati e pubblici nel mondo.

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