TORINO. Lavorava con le finestre oscurate da grandi e spessi tendoni, perché il panorama sul Po che si intravedeva al di là del suo studio era troppo bello o troppo decorativo per il lavoro che faceva. 

Carol Rama abitava all’ultimo piano di via Napione 15, e dal 5 novembre la sua Casa Studio aprirà al pubblico. Con un biglietto di 40 euro sarà possibile visitarla con una guida, solo su appuntamento e a gruppi di 4 persone.

In quell’ampia mansarda dagli insoliti soffitti alti, che dal quarto piano si raggiunge con una mezza rampa di scale, l’artista ha vissuto e lavorato per 70 anni, dalla metà degli anni ’40 fino a quando è scomparsa a 97 anni nel 2015.

Tra le pareti color cemento e i mobili in legno di noce è conservata un’infinità di oggetti: materiali per l’arte, disegni prova per i suoi lavori con le camera d’aria e tante opere di amici artisti, da Man Ray ad Andy Warhol, da Casorati a Mollino.

In quell’appartamento Carol Rama viveva in affitto, e alla sua morte la Soprintendenza ha vincolato l’alloggio come studio d’artista.

Quest’anno tutto il contenuto della casa è stato acquistato dalla Fondazione Sardi per l’arte dagli eredi, i due nipoti della pittrice, per cederlo poi in comodato all’Archivio Carol Rama che, subentrando nell’affitto con la proprietà dell’appartamento, ne gestirà le visite.

Una wunderkammer con cui Torino arricchisce il suo panorama culturale.  

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