all'assemblea di confesercenti

Conte: grazie al calo dello spread avvieremo una seria riduzione del debito

Per il premier «la riduzione dello spread ci consentirà di risparmiare fino a 18 miliardi nel prossimo triennio di spesa per interessi», pari circa 600 euro per famiglia. In questo modo si innescherà «un serio percorso di riduzione del debito pubblico»

di Vittorio Nuti

2' di lettura

«La riduzione dello spread, che si è realizzata nella seconda parte del 2019, ci permetterà di risparmiare fino a 18 miliardi di euro di spesa per interessi nel prossimo triennio, pari a circa 630 euro in media per ogni
contribuente». All'assembleadi Confesercenti in corso a Roma il premier Giuseppe Conte replica indirettamente alla Commisisone Ue, che ha appena trasmesso al Governo italiano una lettera con richiesta di chiarimenti sulla manovra approvata «salvo intese» il 15 ottobre.

«La traiettoria discendente dei rendimenti sui nostri titoli di Stato ci consentirà dunque di avviare un serio percorso di riduzione del rapporto fra debito pubblico e Pil», ha spiegato Conte: «L'Italia non viene più considerata un fattore di rischio per l'economia mondiale». Con la Ue «l'interlocuzione è doverosa», e «non ci sottrarremo» al confronto col le istituzioni europee, ha assicurato il premier, assolutamente «non preoccupato» della richiesta di chiarimenti arrivata da Bruxelles.

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Davanti alla platea dell'associazione dei commercianti Conte rivendica tra i meriti della manivra in cantiere il fatto di aver «affrontato e vinto la sfida della sterilizzazione delle clausole di salvaguardia, che avrebbero determinato un aumento, per un valore pari a oltre 23 miliardi, dell'Iva, un'imposta regressiva che tutti, a prescindere dal reddito, pagano in eguale misura. Abbiamo evitato un rincaro annuo di oltre 540 euro a famiglia in media». L'attivazione delle clausole di salvaguardia avrbbe avuto un impatto «devastante» sui consumi interni e sulla crescita, perchè la pressione fiscale «sarebbe salita già nel 2020 al 42,7% del Pil».

Tra i temi del suo intervento anche l'intesa politica sulla manovra uscita dal tour de force di bilaterali con i partiti della maggioranza. La maratona di incontri non ha costretto il presidente del Consiglio a subire alcun «ricatto», nè a un« passo indietro» per il rinvio delle misure più rilevanti e controverse. Conte si è soffermato in particolare su tetto al contante e multe agli esercenti senza Pos. «Con un aumento dei pagamenti digitali non c'è alcuna ragione per cui costi di transazione restino così. Vogliamo garantirci che il piano di azzeramento o riduzione delle commissione possa essere realizzato in modo efficace », ha aggiunto riferendosi al rinvio al luglio del 2020 dell'entrata in vigore delle misure sui Pos. Con le nuove misure «non vogliamo punire o criminalizzare nessuno», l'obiettivo «è semplicemente premiare la diffusione di strumenti digitali di pagamento. Non è prevista alcuna conseguenza negativa per chi userà il contante».

A margine del suo intervento Conte spiega poi che la linea del Governo per i lavoratori autonomi è di «confermare e quindi conservare il regime fiscale di favore per tutto il popolo delle partite Iva»: sono in corso verifiche sugli effetti fiscali, ma l'idea di fondo è comunque di «evitare aggravi a questa platea di contribuenti».

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