11 settembre 2019 - 20:16

Spazio, trovata acqua in un pianeta a 110 anni luce. «Forse può ospitare la vita»

La scoperta del gruppo dell’University College di Londra di cui fa parte anche l’italiana Giovanna Tinetti. K2-18 b ruota attorno a una nana rossa

di Riccardo Bruno

Spazio, trovata acqua in un pianeta a 110 anni luce. «Forse può ospitare la vita»
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C’è acqua in un pianeta a 110 anni luce dalla Terra. E potrebbe avere le condizioni ideali per ospitare la vita. La scoperta, la prima in assoluta, pubblicata su Nature Astronomy è stata effettuata dal gruppo dell’University College di Londra di cui fanno parte Angelos Tsiaras e l’italiana Giovanna Tinetti.

Super-Terra

Il pianeta si chiama K2-18 b, scoperto nel 2015 dal telescopio spaziale Kepler della Nasa, è una delle centinaia delle «super-Terre», ovvero pianeti con una massa compresa fra quelle della Terra e di Nettuno. La sua massa è infatti otto volte superiore a quella del nostro pianeta. Ruota attorno alla stella K2-18, una nana rossa molto attiva, tanto che il pianeta K2-18 b potrebbe essere esposto a molte radiazioni e avere perciò un ambiente più difficile rispetto a quello terrestre.

Le osservazioni

I ricercatori ne hanno ricostruito le caratteristiche dell’atmosfera grazie ai dati acquisiti nel 2016 e nel 2017 dal telescopio spaziale Hubble, gestito da Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Nasa. Quindi hanno sviluppato algoritmi con cui hanno analizzato la luce della stella filtrata dall’atmosfera e così hanno trovato la firma molecolare dell’acqua, accanto a quelle di idrogeno ed elio. Non si esclude che nell’atmosfera di K2-18 b possano esserci anche azoto e metano. Saranno necessarie ulteriori osservazioni per capire se ci sono nuvole e per calcolare la percentuale di acqua presente nell’atmosfera.

I pianeti extrasolari

«K2-18 b non è un gemello della Terra — spiega Angelos Tsiaras — in quanto è significativamente più pesante e ha una composizione atmosferica diversa. Tuttavia ci aiuta a rispondere alla domanda fondamentale: la Terra è unica?». Aggiunge l’italiana Tinetti: «È uno dei pianeti più interessanti per gli studi futuri. Ad oggi, sono stati rilevati oltre 4.000 pianeti extrasolari ma non sappiamo molto sulla loro composizione e natura. Osservando un ampio campione di pianeti, speriamo di scoprire come si formano e come evolvono i pianeti della nostra galassia».

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