NEW YORK. «Negli ultimi anni nell'ambito della sicurezza e della difesa comune sono stati fatti dei concreti passi avanti»: lo ha detto il generale Claudio Graziano, presidente del Comitato Militare dell'Unione Europea, a margine di alcuni incontri a cui ha preso parte all'Onu. «Tutto questo nasce in risposta a nuove minacce e nuove sfide che hanno aumentato gli interessi dell'Ue, e proprio perché l'Ue sta dando una risposta integrata può essere particolarmente capace con un responso militare, economico, diplomatico e politico», ha aggiunto. Riguardo i rapporti con la Nato, il generale ha precisato che l'obiettivo europeo è creare una capacità autonoma e integrata per rispondere alle esigenze che l'Ue ritiene fondamentali, le quali sono di per se stesse un contributo alla Nato. 

«Recentemente è stato emanato l'aggiornamento della Global Strategy e gli stati hanno risposto dal punto di vista politico in modo positivo , spiega Graziano -. Tutto questo nasce in risposta a nuove minacce e nuove sfide che hanno aumentato gli interessi dell'Ue, e proprio perché l'Ue sta dando una risposta integrata può essere particolarmente capace con un responso militare, economico, diplomatico e politico». Secondo il presidente del Comitato Militare dell'Unione Europea  progetto di strategia globale si appoggia inoltre su procedimenti e attività che vogliono dare maggiore efficienza alla spesa europea: «In questo modo si cercherà di spendere meglio, di avere una maggiore efficacia e di contribuire alla sicurezza comune».

In un contesto come quello descritto in cui c’è sempre una maggiore richiesta di Europa nelle missioni di pace spicca il ruolo dell’Italia «sempre in prima linea nel peacekeeping delle Nazioni Unite, con la Nato e con l’Ue». Il generale, già capo di stato maggiore della Difesa, ha ricordato che Roma «in questo momento è impegnata con l'Ue in Somalia, con l'operazione Sophia nel Mediterraneo centrale, è impegnata con l'Onu, in moltissimi posti con la Nato», sottolineando come gli italiani siano sempre dimostrato di essere «militari molto capaci, esempi di valori e di etica». In particolare «in questi giorni al Palazzo di Vetro si è parlato di donne, pace e sicurezza, un argomento essenziale perché la componente femminile rappresenta un moltiplicatore di potenza per le nostre forze, una necessità». «In questo - ha concluso - l'Italia è stata tra i paesi precursori dei gruppi di ingaggio femminile, le pattuglie miste, e la presenza dei modelli che rappresentano la possibilità di essere più efficaci. In tutto questo l'Italia è davvero uno dei membri importanti dell'Ue».

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