14 luglio 2019 - 03:12

Blackout a New York, Manhattan paralizzata: metro ferme per tre ore, si spegne Times Square

Senza corrente settantamila persone. Buio improvviso anche in teatri e cinema, evacuato il complesso del Lincoln Center

di Giuseppe Sarcina

Blackout a New York,  Manhattan paralizzata: metro ferme per tre ore, si spegne Times Square
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Dal nostro corrispondente
WASHINGTON — Il buio, improvviso, alle 18.47 sul West Side di Manhattan. Un rettangolo nero, dalla Quinta Avenue fino al fiume Hudson; dalla 42esima Strada su fino alla 72esima. È la zona di Times Square, dei teatri di Broadway, dei locali notturni di Hell’s Kitchen, dei ristoranti e dei grandi alberghi. Ma è un’area ad alta densità residenziale, con numerosi grattacieli da 50 piani. Al momento non risultano vittime o feriti.

«Siamo stati fortunati» ha commentato Andrew Cuomo. Il Governatore ha preso subito il controllo delle operazioni, comparendo in tv a fianco del visibilmente imbarazzato John McAvoy, presidente della Con Edison, l’azienda che fornisce l’elettricità alla metropoli. All’inizio si è pensato anche a un attacco terroristico: un pensiero inevitabile nella città dell’11 settembre.

In realtà la causa è un non meglio precisato «guasto meccanico» alla centralina sulla 49esima strada, che ha poi mandato in tilt altri cinque hub, togliendo la corrente a 73 mila «utenti». Il disagio ha investito almeno un milione di persone: nel gergo aziendale viene conteggiato come «singolo utente» un negozietto, ma anche un edificio abitato da centinaia di famiglie. La luce è tornata progressivamente a partire dalle 22 e a mezzanotte erano stati riattivati tutti i contatori.

Le forze dell’ordine, i vigili del fuoco e la guardia nazionale hanno gestito l’emergenza in modo ordinato. Le squadre dei soccorritori hanno ispezionato gli ospedali (anche se i più grandi sono nell’East Side) e gli stabili, liberando circa 700 inquilini bloccati negli ascensori. Nello stesso tempo si è pensato alle cinque linee della metropolitana paralizzate: tutti i passeggeri sono stati portati fuori senza troppe complicazioni.

Momenti di allarme al Madison Square Garden, dove più di diecimila fan assistevano al concerto di Jennifer Lopez. I riflettori e l’impianto di aerazione sono saltati dopo venti minuti di musica: gli organizzatori hanno subito comunicato che non c’era un pericolo imminente, ma che era necessario uscire. La pop star ha riprogrammato l’appuntamento per stasera, sempre al Madison. Alla Carnegie Hall, invece, i musicisti hanno lasciato il palcoscenico del teatro, cominciando a suonare per strada.

Per molti turisti è stato un imprevisto eccitante: nei bar non si sono interrotte le bevute del sabato sera. La funzione «torcia» dei telefonini ha sostituito le candele. Le dirette tv hanno assicurato le informazioni di base e molti hanno ricordato quanto fosse diversa l’atmosfera dal devastante blackout avvenuto proprio nello stesso giorno, il 13 luglio, del 1977. La Grande Mela rimase senza corrente per 25 ore: ci furono incendi, saccheggi e 3.800 arresti.

Tuttavia Andrew Cuomo era semplicemente furioso. In diretta tv ha strapazzato il presidente della Con Edison: «Quello che è accaduto è semplicemente inaccettabile. Punto». Cuomo ha tenuto la scena, mentre tutti si chiedevano dove fosse finito il sindaco Bill de Blasio. Risposta: era nell’Iowa, a fare comizi per la campagna presidenziale. Ieri mattina Jacke Tapper della Cnn lo ha intervistato mentre era a Chicago, sulla via del rientro. «Sono stato in grado di guidare le operazioni anche a distanza, l’importante è tenere la mano sul volante e sapere che cosa comunicare», ha detto il sindaco che però nel 2013 attaccò duramente il suo predecessore Michael Bloomberg per la sua assenza in occasione del deragliamento di un treno. Cuomo e de Blasio hanno disposto «indagini approfondite» per individuare la causa del guasto di sabato sera. Ma soprattutto il sindaco dovrà fronteggiare le polemiche, perché la responsabilità ultima di ogni problema ricade sul vertice politico della città.

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