Tanto tuonò che piovve: alla fine le indiscrezioni sull’allargamento della collaborazione industriale fra Ford e Volkswagen – già in essere per quanto concerne i veicoli commerciali e pick-up di taglia media, da commercializzare a partire dal 2022 in tutto il mondo – si sono rivelate vere. I due colossi dell’industria a quattro ruote, infatti, hanno annunciato oggi che uniranno le forze anche su elettromobilità e guida autonoma, le fondamenta dell’automotive venturo.

Baricentro della tecnologia dell’autopilota sarà Argo AI, start-up americana per lo sviluppo di soluzioni driverless che Ford aveva acquisito nel 2017 per circa un miliardo di dollari (oggi è valutata circa 7): il colosso tedesco investirà 2,6 miliardi di dollari per acquisire una quota identica a quella di Ford. Insieme, le due case automobilistiche avranno la maggioranza dell’azienda. L’iniezione di liquidità servirà per portare a termine il programma di sviluppo di Argo AI al 2023, già varato da Ford.

In Argo AI entrerà a far parte anche Autonomous Intelligent Driving GmbH, la società dedicata all’autopilota per auto gestita da Audi, che attualmente impiega 200 persone e ha sede a Monaco di Baviera: diverrà la base europea di Argo. “La Ford e la Volkswagen rimangono indipendenti e fortemente concorrenti sul mercato (non sono infatti previsti scambi azionari fra le due società, ndr.), ma collaborare e lavorare con Argo AI su questa importante tecnologia ci consente di raggiungere capacità, dimensioni e copertura geografica senza pari”, spiega l'amministratore delegato di Ford, Jim Hackett.

Stessa filosofia di collaborazione per quanto concerne le auto a zero emissioni, col fine di ridurre i costi e ottimizzare i profitti: i due colossi, infatti, condivideranno la nuova piattaforma a propulsione elettrica denominata “Meb” messa a punto dai tedeschi. Il pianale farà da base per un’elettrica Ford destinata a generare grossi volumi di vendita, che sarà prodotta a Colonia (in Germania) a partire dal 2023. Cosa ne viene in tasca a VW? La possibilità di massimizzare le economie di scala, vera e propria “conditio sine qua non” dell’industria automotive.

“Generare economie di scala sulla nostra Meb riduce i costi di sviluppo dei veicoli a zero emissioni, consentendone un'adozione più rapida e ampia sul mercato. Ciò migliora le posizioni di entrambe le società attraverso una maggiore efficienza del capitale, un'ulteriore crescita e una migliore competitività”, ha dichiarato il numero uno della Volkswagen, Herbert Diess.