«In passato, in più occasioni, gli avevo dato del denaro. Diceva che aveva bisogno, che non aveva lavoro. In fondo era un po’ come pagare un pizzo, perché non se la prendesse con noi o con i clienti. Non volevo aver problemi. Poi per un po’ è sparito. L’altra notte si è presentato nel locale insultando con la polizia, perché c’erano stati dei controlli nel quartiere. Ce l’aveva con il mondo intero. Ha afferrato un coltello da dietro il bancone e mi ha minacciato. Gli ho dato una manciata di soldi per farlo andare via, c’erano dei clienti, non volevo che si spaventassero. Due ore dopo è ritornato ed ha aggredito la mia commessa. Adesso ha paura, forse lascerà questo lavoro».

Massimiliano Panero, titolare del cocktail bar Alibi rapinato da Ferid Houidi 

Massimiliano Panero, titolare del cocktail bar Alibi rapinato da Ferid Houidi.

San Salvario, via Belfiore. È la notte di violenza raccontata dal Massimiliano Panero, titolare del cocktail bar Alibi. Qui, per due volte, la notte tra venerdì 5 e sabato 6 luglio, Ferid Houidi, 49 anni, originario delle Tunisia, un tempo considerato nel quartiere un piccolo «re», si è presentato per farsi dare del denaro. Una rapina. Era ferito. Aveva una mano sanguinante e un taglio sul ginocchio. «Perdeva molto sangue». Così si è avvicinato al bancone: ha afferrato un coltello con una lama da 20 centimetri e si è messo a d urlare. Il proprietario gli ha dato quella manciata di denaro, 20 euro, e lui è scappato, gettando a terra il coltello, passando in mezzo ai clienti. «Sembrava fuori di sé» dice il titolare del locale.

Due ore dopo è tornato per farsi dare altro denaro. Si è di nuovo avvicinato al bancone, ma questa volta vi ha trovato la commessa, trentenne, intenta a preparare un cocktail. L’ha afferrata con violenza, minacciandola e quasi gettandola a terra. Lei è riuscita ad afferrare il telefono e a chiamare la polizia. A quel punto, è fuggito. A bloccare la spirale di violenza del tunisino è stata una pattuglia del commissariato Barriera Nizza. Gli agenti hanno trovato l’uomo accovacciato dietro un’auto. Non ha saputo spiegare i motivi delle ferite che aveva sul corpo. Forse una lite con altri sbandati, a colpi di cocci di bottiglia. L’uomo è stato arrestato. Adesso è in carcere. «La polizia è stata davvero tempestiva. Lo hanno trovato in meno di cinque minuti. Di sicuro è stato un episodio isolato, ma siamo preoccupati».