Il caso

Atalanta, Champions a San Siro? Inter, la Nord dice no: "Scelta scellerata"

Il Comune e il club nerazzurro hanno dato l’ok ai bergamaschi, manca ancora il Milan. Gli ultrà: “Decisione contro ogni logica, sono nostri rivali storici”

Carlo Angioni

I tifosi dell'Atalanta in trasferta a San Siro lo scorso 7 aprile. Lapresse

Manca ancora l’ultimo ok per far giocare l’Atalanta in Champions League a San Siro e sulla vicenda ora entrano a piedi uniti gli ultrà dell’Inter: “Una scelta scellerata, assurda, dettata dagli interessi e che calpesta ogni logica”, scrive la Curva Nord nerazzurra.

La richiesta
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La squadra di Percassi, per la prima volta in Champions League, ha fatto richiesta ufficiale al sindaco Beppe Sala nei giorni scorsi: il Gewiss Stadium di Bergamo è sotto trasformazione e potrebbe avere al massimo 16mila spettatori per le tre partite del girone, con il rischio di ospitare squadroni come Real e Barcellona, ecco perché si è pensato di andare al Meazza. Il Comune ha detto sì, lo stesso ha fatto l’Inter, mentre il Milan ha preso tempo e dovrebbe dare una risposta definitiva venerdì. Sul piatto il club rossonero ha messo gli umori dei tifosi, già delusi per la mancata partecipazione all’Europa League e storici rivali degli ultrà atalantini.

Il comunicato
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Ora, ecco la mossa dei cugini interisti, che dicono “no grazie” all’Atalanta a Milano: “Verrebbe da sorridere per non inorridire davanti al fatto che per il Comune di Milano una festa ai giardini pubblici fosse un problema di ordine pubblico ma far giocare a San Siro una squadra la cui tifoseria è storica rivale di entrambe le curve milanesi non lo sia – si legge nel comunicato della Curva –. (...) Invitiamo fin da ora tutti i frequentatori della Nord a ritrovarsi davanti al baretto in tutte le occasioni in cui veramente l’Atalanta dovesse infestare il nostro stadio con la propria presenza per le partite di Champions. Il nostro dovrà essere un presidio civile nel limite del nostro diritto di una libera frequentazione di un locale pubblico con l’obiettivo di richiamare l’attenzione sull’assurdità di una scelta dettata dagli interessi e che calpesta ogni logica”.

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