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Servono 20.000 euro per salvare la Scandone? Li mette il sindaco di Avellino

Il primo cittadino, ex giocatore degli irpini, ha pagato l’iscrizione al campionato di B dopo l’autoretrocessione e il sequestro di 100 milioni al patron Di Cesare. “Non potevo lasciare che finisse così”

Gianluca Festa. Ansa

Gianluca Festa. Ansa

“Non potevo lasciare che una storia così importante non soltanto per noi finisse in un istante”. Il sindaco di Avellino, Gianluca Festa, spiega così la decisione di impegnare a titolo personale 20.000 euro per il pagamento degli oneri per l’iscrizione al campionato di Serie B della Scandone. Un disperato tentativo di non chiudere 71 anni di storia, 20 dei quali in Serie A, con i playoff affrontati dignitosamente nella stagione conclusa soltanto poche settimane fa.

Sequestro
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La decisione della procura di Avellino di sequestrare beni, titoli e società per 100 milioni di euro al gruppo che fa capo all’imprenditore napoletano De Cesare ha avuto come primo effetto la mancata iscrizione al campionato, sia pure in autoretrocessione, della squadra entro il termine delle 12 di martedì. Dopo frenetici contatti con la Legabasket, e dopo un pomeriggio alla ricerca di persone che volessero sostenere l’impresa, il sindaco alle 22.38 di ieri ha effettuato il pagamento della quota. “Ho cercato di fare in modo che in Lega avvertissero che dietro questa squadra, questa storia - continua Festa - c’è una comunità intera, c’è una città e non solo. Non può finire qui. È stato come assistere a un bambino che sta per annegare: anche se non sapessi nuotare, mi sarei tuffato comunque”.

Ex giocatore
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Un impegno personale, quello del neo sindaco, che apre un barlume di speranza per la Scandone, dove lo stesso Festa ha giocato una ventina di anni fa, partecipando alla promozione in A, primo avellinese nella storia a realizzare un canestro in A-2. “Ora tocca alla Lega decidere - aggiunge - noi ci crediamo, la tifoseria non si arrende. Tutto è legato anche alla decisione del giudice fallimentare”. Tra due giorni infatti si deciderà sull’istanza di fallimento avanzata dalla procura che ritiene che l’enorme mole di debiti accumulata dalla Sidigas rientri in un’operazione di autoriciclaggio. Alle sorti della Sidigas è legato anche il destino dell’Avellino Calcio, che però risulta iscritto al campionato di Lega Pro.

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