Come agiscono gli ormoni sulla pelle (e come adattare la skincare)
Quanto incidono gli ormoni sulla pelle? I quotidiano inglese The Telegraph h aindagato sulal questione e in un articolo della sezione bellezza ha titolato: «Dovreste cambiare la vostra beauty routine secondo la fase del ciclo mestruale?» (spoiler: la risposta è sì!). Se ne parla nel libro in vendita su Amazon «Period Power» (sottotitolo: «Harness Your Hormones and Get Your Cycle Working For You»), un manuale firmato dall'esperta di salute Maisie Hill pieno zeppo di consigli utili per modificare lo stile di vita in base ai giorni di ciclo e alle fluttuazioni ormonali.
Tenere traccia dei cicli ormonali
D'altronde tra i case study più interessanti del reparto cosmetico gli analisti di Mintel, agenzia di ricerca di mercato, riportano quello di Knours, marchio americano specializzato in prodotti skincare pensati per adattarsi alle diverse fasi ormonali della donna, mettendo a disposizione una consulenza dermatologica e un kit di prodotti su misura (da usare pre, durante, dopo ciclo, ma anche prodotti per la pelle delle donne incinte e per quella di chi entra in menopausa). Già, perché la verità è semplicemente questa: a seconda dello stato ormonale anche la pelle presenta esigenze e problematiche differenti. E noi donne di fluttuazioni di ormoni volenti o nolenti ne abbiamo parecchie.
La delicata fase pre-ciclo: allarme brufoli
Gli ormoni e le loro variazioni nel nostro organismo non impattano solo sull'umore e l'appetito, ma anche e soprattutto sull'aspetto cutaneo di viso e corpo. Come spiegano gli esperti di Dermalogica, «Gli estrogeni – ossia gli ormoni femminili - influenzano in modo positivo la pelle, perché riequilibrano tutte le funzionalità delle ghiandole endocrine e di quelle sebacee. Di conseguenza, anche chi soffre di acne severa, con un aumento di estrogeni può ritrovare la salute della pelle e quindi ridurre la carica batterica in modo importante e migliorare la situazione acneica. Gli ormoni maschili, ossia gli androgeni, sono invece responsabili di disequilibrare la produzione delle due famiglie di ghiandole citate, portando alla comparsa indesiderata di brufoli, papule e pustole. Lo si nota nella fase pre-mestruale, quando anche donne che non soffrono di acne possono incorrere nell'attacco di batteri responsabili delle impurità. In effetti nel periodo dei 10 giorni precedenti il ciclo, dunque subito dopo l’ovulazione, si ha un disequilibrio tra l’estrogeno e il testosterone, che conduce a un alto rischio di infiammazioni cutanee».
Cambiare la skin routine a seconda del momento
Secondo Barbara Gavazzoli, Comfort Zone Director of Communication and Education, «La routine di cura delle pelle deve assolutamente considerare l’impatto degli ormoni sulla pelle. Nelle fasi di pre-ovulazione e di ovulazione, durante le quali la cute riceve un buono stimolo estrogenico, è opportuno fornirle nutrimento e idratazione, distinguendo tra un prodotto giorno cremoso o in gel per idratare e, la notte, trattamenti intensivi nutrienti o liftanti (bene anche le maschere leave-in). Nella fase post–ovulatoria e durante il ciclo mestruale, invece, il gesto importante è quello della detersione, scegliendo prodotti lavanti e tonici anti impurità e purificanti, per poi applicare un siero esfoliante, idratando con una crema viso dalla texture super leggera e ad azione sebo-normalizzante. In caso di brufolini e infiammazioni, durante il ciclo può essere il caso di aggiungere un trattamento localizzato, ad esempio a base di alcol e acidi per asciugare le impurità».
Ormoni in dolce attesa
E durante la gravidanza, invece? Come ricorda Gavazzoli, «Nei mesi di dolce attesa la pelle diventa fisiologicamente più sensibile alle aggressioni esterne, quali smog, sole e cambiamenti di temperatura, dunque richiede protezioni specifiche sia in termini di idratazione e nutrimento (bene i prodotti che rafforzano la barriera cutanea). In questa fase preferite cosmetici privi di profumazione e conservanti, oltre a detergenti delicati e a idratanti dalle texture ricche e cremose. Inoltre in gravidanza è comune lo sviluppo di un particolare tipo di iper-pigmentazione (si parla di cloasma), legata all’attività ormonale eccezionale a predominanza estrogenica di questo momento di vita. Per prevenire questa forma di discromia è importante proteggersi sempre con un SPF 50, evitando l'esposizione ai raggi solari nelle ore centrali della giornata».
Entrando in menopausa
Altra delicata fase in cui gli ormoni cercano nuovi assetti, facendo impazzire la pelle, è quella di entrata nella menopausa. Spiegano gli esperti di Dermalogica: «Sia pre-menopausa, che menopausa sono momenti caratterizzati da importanti cambiamenti fisici e psicologici, con dirette conseguenze sulla pelle. Per via di un disequilibrio ormonale, la cute tende a essere più secca, più sensibile e maggiormente predisposta al foto-danneggiamento e all’invecchiamento. Dai 40 ai 50 anni (periodo iniziale della menopausa) si può preparare la pelle a questo passaggio rinforzandola ed elasticizzandola con formule a base di molecole e ingredienti anti-age, lipidi e acido ialuronico reticolato, sempre dotati di fattori di protezione alta (SPF30 o 50). Obiettivo: contrastare la disidratazione, operazione che andrà portata avanti anche e soprattutto con l'ingresso in menopausa».