5 luglio 2019 - 07:57

Casamonica, Campidoglio fa tardi (di nuovo): non è parte civile al processo

Respinta dal gup la richiesta di costituzione di parte civile perché arrivata fuori tempo massimo, come già accaduto per il Roxy bar. L’errore verrà recuperato più avanti

di Fulvio Fiano

Casamonica,  Campidoglio fa tardi (di nuovo): non è parte civile al processo
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Ci sono gesti simbolici che vanno al di là delle reali conseguenze pratiche. Sopratutto se, come in questo caso, sono gli stessi autori di quel gesto a caricarlo di significati.

Il racconto dei fatti è tanto breve quanto semplice: il Campidoglio non si è costituito parte civile alla (maxi) udienza preliminare contro i Casamonica (63 imputati) perché la sua annunciata domanda di includere il governo cittadino tra le parti lese dalla malavita è arrivata fuori tempo massimo. Il processo non ne risentirà, né tantomeno il destino penale del clan mafioso. Anzi, lo stesso Campidoglio farà in tempo a recuperare in credibilità rinnovando la domanda quando il giudice per l’udienza preliminare manderà gli atti al dibattimento nel merito. E però resta questo retrogusto di occasione mancata, accresciuto dalla recidiva rispetto al precedente con tante analogie dell’ottobre scorso.

Anche allora c’erano dei Casamonica davanti a un giudice (per l’aggressione del Roxy Bar), anche allora l’Avvocatura capitolina arrivò in ritardo, non fu ammessa e poi recuperò nel successivo passaggio processuale. Il Campidoglio diffuse una piccata nota in cui spiegava, soprattutto alla stampa che (ohibò) ne aveva dato notizia, che i termini non erano appunto scaduti e che si sarebbe provveduto a rinnovare la richiesta, come in effetti avvenne. Salvo poi ricaderci, ieri, in modo identico

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