Gentile signor Giovannini,

fa molto caldo, ma spesso per andare al supermercato o nei locali pubblici bisogna mettersi una felpa per proteggersi dall'aria condizionata sparata al massimo. Ci sarà pure una via di mezzo tra il morire di caldo o di freddo. Oltre ai disagi fisici, l’aria condizionata a palla consuma anche energia e produce emissioni inquinanti. E poi, per quale motivo certi punti vendita con l’aria condizionata a tutto motore, tengono le porte aperte?

Michele Massa

 

Gentile Giovannini,

finalmente si chiede ai lettori di ragionare intorno al problema dei problemi: i cambiamenti climatici. Ecco la mia domanda: perché sui media si parla così poco di quanto dicono gli scienziati, con dati oggettivi, sulla situazione attuale e su quella futura? Greta ha ragione: tutti i giorni i media dovrebbero trattare il tema del cambiamento climatico. In modo martellante, per produrre quella sensibilizzazione dell’opinione pubblica che possa indurre i politici, purtroppo sensibili solo ai sondaggi, a trovare soluzioni coraggiose. Sto aspettando che molti giornalisti inizino a chiedere per esempio ai governanti: «Lei e il suo partito, quali azioni avete in mente per contenere il cambiamento climatico? Che state facendo per contenere il danno? Quali leggi? Quali incentivi?». Chiedeteglielo tutti i giorni, obbligateli a studiare, ad ascoltare gli scienziati, a dare risposte sensate. Non ci importa nulla delle loro liti, cene e dei loro amori. Non ce li raccontate, per favore. I politici hanno un compito: attuare soluzioni. Non devono inventarle: devono ascoltare chi sa.

Roberta Isastia 

 

Gentile Michele, gentile Roberta,

vorrei innanzitutto ringraziare tutti i lettori che ci hanno scritto, e scusarmi con chi non è stato pubblicato. Signor Massa, sono molto d’accordo con lei: il caldo può essere opprimente, ma in molti luoghi pubblici si esagera con l’aria condizionata. E’ una cosa sciocca e controproducente da tutti i punti di vista. Alla domanda della signora Isastia rispondo che è vero, di clima e ambiente sui media si parla in linea generale troppo poco. Anche noi giornalisti dobbiamo cambiare il nostro modo di ragionare e di raccontare il mondo. Clima e ambiente interessano ai lettori, e a La Stampa lo sappiamo bene. Continueremo a parlarne, sul giornale e su Tuttogreen, i l nostro inserto e canale digitale sulla sostenibilità.

 

Roberto Giovannini, romano, 57 anni, è a «La Stampa» dal 2000. Scrive di economia, ma soprattutto di sostenibilità, difesa dell’ambiente, emergenza climatica. Cura l’inserto e il sito «Tuttogreen».