Rispetto alla beauty routine di tutto il resto del corpo le diamo un'importanza maggiore, al pari di lavare i denti e di fare la doccia, eppure l'igiene intima rimane un tabù per una donna sue due, più precisamente per il 57% delle italiane, che non si sente a suo agio a parlare di genitali femminili. Apertamente infatti ne discutiamo troppo poco, motivo per il quale su vulva e vagina - che colloquialmente scambiamo (la vagina è il canale che collega i genitali esterni, ovvero la vulva, all’utero) - esistono ancora molti falsi miti.
Una fotografia precisa del rapporto delle italiane con l'igiene intima l'ha scattata Mylan attraverso un sondaggio realizzato a febbraio 2019 su 1.002 donne tra i 18 e i 60 anni. Presentati dalla professoressa Alessandra Graziottin, direttore del centro di ginecologia dell'Ospedale San Raffaele Resnati di Milano, ecco che cosa ci insegnano i numeri dell'igiene intima.
- 94% è la percentuale di donne italiane che considera l'igiene intima l'abitudine più importante, al pari di fare la doccia e lavarsi i denti. Più che una semplice detersione, l'igiene intima è legata alla sfera wellness: il 97% la fa per se stessa, il 95% per alleviare disagi e il 70% per il partner. Inoltre, per il 67% delle donne contribuisce al benessere generale e per il 52% aiuta a sentirsi più sicure. Numeri che riflettono la presa di coscienza sull'importanza di questo gesto di self-care: una scarsa igiene intima infatti significa anche una maggiore vulnerabilità alle malattie ginecologiche.
- 4.5/5 è il ph ottimale della vulva, che aumenta man mano si va in profondità nella vagina. Ognuna però ha il suo ph e salvaguardarlo è uno degli obiettivi di un buon sapone intimo: i detergenti con profumi e tensioattivi schiumogeni aggressivi insieme ai lubrificanti andrebbero evitati proprio perché rischiano di alterarlo. A influire sul ph comunque sono anche altri fattori, come umidità, secrezioni, rapporti sessuali, ma anche fasi ormonali: se il ph ottimale in età fertile è 4.5%, in gravidanza scende a 3.5 e in menopausa sale a 5.5. Per questo conforta sapere che il 70% delle donne beauty routine intima quando ha una vita sessuale attiva, il 66% quando ha il ciclo e il 57% durante la maternità.
- 44% è la percentuale di donne che a 6 mesi dal parto ha ancora dolori durante i rapporti sessuali: in questo caso un'igiene intima specifica e su misura non risolve problemi strutturali come le cicatrici ma, in modo simile a come fa un integratore nella dieta, può aiutare l'ambiente vulvare e la mucosa a rafforzarsi e guarire più velocemente.
- 88% è il numero più preoccupante del sondaggio Mylan, perché si riferisce alle donne che usano per la zona intima prodotti generici come bagnoschiuma (54%), acqua (53%) e saponetta (40%). Solo il 68% delle donne intervistate usa prodotti specifici e questo è uno dei problemi più grandi: come ha spiegato la dottoressa Graziottin, l'uso adeguato di prodotti specifici è più importante della frequenza dei lavaggi, che se è troppo elevata può essere anche dannosa perché, danneggiando il film idrolipidico protettivo della vulva, aumenta la probabilità di entrata dei germi favorendo la diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili.
- 93% è la percentuale di ginecologi che, secondo una ricerca condotta da IQVIA, si sente particolarmente coinvolto nel fare informazione e sensibilizzare sull'igiene intima. Il 100% dei ginecologici intervistati infatti negli ultimi 6 mesi ha consigliato un prodotto specifico per l'igiene intima - nell'89% dei casi acquistabile in farmacia - e 9 ginecologi su 10 sostengono che il loro ruolo e i loro consigli sulle abitudini intime siano fondamentali.
Di seguito, alcune delle ultime novità tra i prodotti specifici per l'igiene intima.