a londra

Meghan e Harry danno il benvenuto al baseball Mlb: poi che show tra Yankees e Boston

La maglia per il figlio della coppia, che ha salutato le due squadre prima della partita. Un inizio da record: mai visti 12 punti al 1° inning (6-6). Vince New York 17-13. Domenica si replica (diretta Dazn)

Stefano Arcobelli

Il manager Aaron Bone, la duchessa Meghan con la maglia dei NY Yankees per il figlio, ed il principe Harry. Getty

Una partita spettacolo per un evento mai visto in Europa: ovvero NY Yankees-Boston di regular season. Nello stadio olimpico di Londra, sede del West Ham di calcio, il grande baseball della Mlb ha offerto un atteso show in campo e fuori tanto da far dire al Commissioner Rob Manfred che ci saranno sempre più partite di Mlb nel vecchio continente, a cominciare dal 13 e 14 giugno 2020, quando verranno a giocare Chicago Cubs e St.Louis.

Per la prima assoluta (domenica si replica alle 16.10 su Dazn) che ha portato in tutta Londra un’atmosfera a tutto baseball, si sono scomodati il principe Harry e la moglie Meghan, americana: la coppia principesca ha fatto visita negli spogliatoi alle due squadre e Meghan ha portato le maglie da baby con i colori delle due squadre e che farà indossare all’erede Archie, e fatto promozione alla Fondazione degli Invictus Games. Il manager dei NY Yankees ne ha consegnata una col numero 19 delle London Series, mentre un’altra a colori è stata offerta dai Red Sox. Poi i due hanno fatto passerella in campo.

La cerimonia prima del match allo stadio Olimpico di Londra. Ap

Solenne la cerimonia di apertura di questa due giorni con l’inno cantato e le mega bandiere di Usa e Gran Bretagna schierate con i militari. Sulle tribune, 60.000 spettatori che hanno assistito ad un avvio davvero raro: ovvero un primo inning da 6-0. Prima è toccato ai battitori dei NY Yankees: con il primo fuoricampo di Aaron Hicks su un lancio di Rick Porcello; poi il “pari” nel turno d’attacco dei Red Sox, con un fuoricampo da 3 di Michael Chavis sul partente nipponico Tanaka. Un inning durato 58 minuti, con 20 battitori e 94 lanci. Non era mai successo tra le due storiche rivali che al primo inning fossero segnati così tanti punti: l’ultima volta con più punti segnati risaliva al 23 giugno del 1989 con Oakland-Toronto 7-6. Il 21 settembre 1989, Dennis Rasmussen di San Diego e Jack Armstrong di Cincinnati subirono 5 punti senza un out. I Bronx Bombers hanno poi scavato la differenza con altri 2 punti al 3°, altri 6 al quarto e e 3 al 5°. Un massacro per il monte dei detentori delle World Series. Ma come diceva Yogi Berra, che dei NY Yankees fu una leggenda, proprio nel baseball “non è finché non è veramente finita”, al 7° inning, i 6 punti di Boston riaccendono la partita (17-13), allungano i fuochi d’artificio di una partita il cui obiettivo era anche offrire una vetrina di grande spettacolo. All’ottavo inning Boston si è trovata a basi piene e col punto del pari se Marco Hernandez avesse colto l’occasione anziché farsi eliminare. Il closer cubano di NY, Aroldis Chapman, con un doppio gioco mette fine al match: 17-13, un totale di 19 valide a 18 (6 fuoricampo) e 16 lanciatori schierati (8-8) in 4 ore e 42’ di gioco. Che serata.

Cinquanta
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E anche domenica, gara-2, è stata ricca di episodi: con Boston prima avanti 4-2 con i fuoricampo di Bogaerts, Martinez e Vazquez, poi rimontata dai NY Yankees al 7° ancora trascinati da Hicks e con i punti del sorpasso battuti da Gary Sanchez. La squadra di Boone allungava sino al 12-4 (fuoricampo di Gregorius), poi arrivava la reazione dei Red Sox sino al 12-8 con Devers all’8° a basi piene col potenziale punto del pari ma veniva eliminato in prima. Fino alla chiusura ancora di Chapman. Finisce appunto 12-8 (13-15 le valide, 2-2 gli errori) con gli Yankees che allungano in classifica a +10 dai rivali. In totale in due partite sono state segnati 50 punti. Sipario sullo show, ma le London Series torneranno nel 2020.

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