C'è anche chi ha cambiato intenzione di voto più volte nell'arco degli ultimi giorni fra gli 82 delegati del Cio che assegneranno i Giochi invernali 2026 a Milano-Cortina o a Stoccolma-Aare.
"E' una guerra all'ultimo voto", sussurrano nella delegazione italiana. "Stiamo lavorando, abbiate pazienza e fiducia", le poche parole di Malagò, nei giorni scorsi concentrato sul lavoro diplomatico (soprattutto assieme a veterani del mondo olimpico come Franco Ferraro, Ivo Ferriani e Mario Pescante), e ribattezzato 'cacciatore di voti' dal governatore del Veneto, Luca Zaia. "Se prevalgono logica e tecnica vinciamo noi, se prevale il fatto che loro non hanno avuto i Giochi sette volte... - ha sorriso Carraro - È anche vero che se uno fa un esame tante volte e non lo passa mai magari vuol dire qualcosa".
I votanti sono scesi a 82 dopo che la campionessa olimpica canadese di hockey su ghiaccio Hayley Wickenheiser ha dato forfait ma il quorum resta a 42, e in caso di parità a 41 si rivoterà a oltranza nel salone dello Swiss Tech Convention Centre, dove la delegazione italiana nel pomeriggio ha fatto la prima prova della presentazione. Saranno protagonisti alcuni atleti olimpici e paralimpici, fra cui Sofia Goggia e Arianna Fontana, si dice anche Alberto Tomba.
La scaletta prevede degli interventi a coppie, fra cui uno di Malagò con il presidente del comitato paralimpico, Luca Pancalli, e quello del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, con Zaia. Con loro anche il sindaco di Cortina, Giampiero Ghedina e il governatore della Lombardia, Attilio Fontana che vive l'avvicinamento del voto con "prudenza e moderato ottimismo".
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