23 giugno 2019 - 18:28

Repubblica Ceca, 250 mila in piazza contro il primo ministro Babis

Manifestazione oceanica per chiedere le dimissioni del leader del governo, accusato di frode e conflitto di interessi. È la più grande protesta dalla Rivoluzione di velluto

di Redazione Esteri

Repubblica Ceca, 250 mila in piazza contro il primo ministro Babis
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Centinaia di migliaia di persone di sono ritrovate a Praga domenica pomeriggio per chiedere le dimissioni del primo ministro Andrej Babis e della ministra della Giustizia. Le immagini che arrivano dalla capitale ceca sono impressionanti per la mole di cittadini che si è riversata al Letna Park: è la più grande manifestazione di pubblico dissenso in Repubblica Ceca da 30 anni a questa parte, da quando nel 1989 la Rivoluzione di velluto ribaltò il regime comunista.

L’origine della protesta

È il culmine di settimane di protesta contro Babis, imprenditore miliardario convertitosi alla politica nel 2011 e assimilato da molti a Donald Trump, che ad aprile è finito sotto inchiesta per presunta frode e conflitto di interesse: dieci anni fa avrebbe utilizzato in modo fraudolento un sussidio dell’Unione europea per costruire un hotel e un centro conferenze fuori Praga. Poco dopo che la polizia comunicò l’esistenza dell’indagine, il governo sostituì il ministro della Giustizia, una mossa che destò molti sospetti su un presunto tentativo di Babis di influenzare il procedimento giudiziario: da lì sono iniziate le manifestazioni di protesta che hanno portato fino al mega raduno di domenica. Secondo gli organizzatori — il movimento Million Moments for Democracy — i manifestanti sarebbero 250 mila, arrivati da tutto il Paese. La situazione è pacifica, ci sono famiglie con bambini. Mostrano cartelli con scritto «dimettiti», «ne abbiamo abbastanza», molti sventolano bandiere della Repubblica Ceca e dell’Europa.

Il sostegno di Zeman

Nonostante le proteste, il presidente ceco Milos Zeman ha espresso sostegno al primo ministro Babis «in questo momento complicato» per una serie di proteste che quest’ultimo ha dovuto affrontare di recente. È stato lo stesso Babis a riferirlo al termine di un incontro avvenuto ieri in tarda serata con il capo dello Stato. I due vertici istituzionali cechi hanno discusso, inoltre, di varie questioni relative all’Unione europea e al bilancio statale ceco. Resta sul tavolo anche la questione legata al ministro della Cultura, Antonin Stanek: quest’ultimo aveva annunciato le sue dimissioni dall’incarico alla fine di maggio, ma Zeman si è sempre rifiutato di accettarle. Per questo motivo la leadership del Partito socialdemocratico (Cssd) — partito di Stanek — ha chiesto a Babis di rimuoverlo dall’incarico e risolvere la situazione entro la fine di giugno. Zeman, durante l’incontro di ieri sera, ha dichiarato che avrebbe incontrato il nuovo ministro proposto dal Cssd, Michal Smarda, la prossima settimana.

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