22 giugno 2019 - 11:33

Un padre si tatua una finta cicatrice come quella del suo piccolo, operato

Un bimbo di 6 anni ha subìto un intervento per stenosi aortica ed è rimasto con una cicatrice di 16 centimetri sul petto: il papà per solidarietà se n’è fatta una uguale

di Ferruccio Pinotti

Martin e Joey Watts Martin e Joey Watts
shadow

La foto è commovente e parla da sola: un padre affettuoso stringe a sé il suo bimbo di sei anni, che ha appena subìto una pesante operazione chirurgica al petto, per una stenosi aortica. Il piccolo ha un lungo cerotto che copre la lunga cicatrice, ma suo padre ha un’uguale cicatrice all’altezza dello sterno: ha voluto infatti farsi realizzare un tatuaggio che corrisponde esattamente alla cicatrice della chirurgia cardiaca di suo figlio. Il tatuaggio del papà riproduce perfettamente, con grande realismo, la doppia cicatrice (un lungo taglio verticale, seguito sotto da uno orizzontale) riportata dal bimbo nell’operazione. Ed è così «vera» che pare ancora sanguinare. Un gesto di identità e di vicinanza che vale più di mille parole, che comunica a un bambino - e al resto del mondo - tutto l’amore con il quale un padre segue le vicende della sua salute.

Anche il fratello dovrà operarsi

Il mese scorso il piccolo Joey Watts, residente a Hull, una cittadina nella regione dello Yorkshire a un’ora di treno da Leeds, è stato sopposto a una delicata operazione per allargare un importante vaso sanguigno, l’aorta: l’intervento lo ha lasciato con una cicatrice di quasi 16 centimetri che gli scorre sul petto. Suo padre, Martin, ha deciso di tatuarsene una copia, in modo che Joey non abbia nulla di cui essere timoroso quando si esporrà in costume. Anche il fratello minore di Joey, Harley, la cui età non è stata resa nota, ha purtroppo lo stesso difetto cardiaco, denominato stenosi aortica sopravalvolare. La vicenda ha colpito i media britannici ed è stata ripresa da Bbc, Daily Mail, People.

Una battaglia più ampia

Leanne, la madre di Joey, ha spiegato: «Tutti questi nostri guerrieri dovrebbero essere orgogliosi delle loro cicatrici e di tutto ciò che stanno realizzando nella vita. Abbiamo in programma un altro intervento chirurgico nel prossimo futuro, per l’altro nostro figlio. Per noi ora è vitale aiutare a raccogliere fondi per una causa così importante, che non riguarda solo noi». La stenosi sopravalvolare dell’aorta (SSVA) è caratterizzata da un restringimento del lume dell’aorta in prossimità della sua origine o di altre arterie (rami dell’arteria polmonare, arterie coronarie). Il restringimento dell’aorta o dei rami polmonari può ostacolare il flusso ematico, provocando un soffio al cuore e un’ipertrofia ventricolare, in caso di coinvolgimento dell’aorta. Joey ha subìto l’intervento chirurgico alla sua aorta al Leeds Children’s Hospital un mese fa. Ora i genitori si battono per il sostegno alla raccolta di donazioni per il Children’s Heart Surgery Fund. La Rete in questi casi può fare molto.

L’importanza dello #Scarselfie

L’hashtag #ScarSelfie cerca di dare spazio e visibilità alle storie dei pazienti con malattie cardiache congenite e li incoraggia a condividere in Rete foto intime delle loro cicatrici. Il Children’s Heart Surgery Fund spera che questa prassi possa ispirare e incoraggiare molte persone in merito alla condizione di chi soffre di malattie cardiache congenite. Sharon Milner, amministratore delegato del Children’s Heart Surgery Fund, ha dichiarato: «Siamo molto soddisfatti della nostra decisione di raccontare le storie personali. Abbiamo condotto questa campagna anche negli anni scorsi e conosciamo il messaggio positivo che porta; è un modo per celebrare le incredibili storie di questi guerrieri del cuore». In Italia di questo tema si occupano attivamente Telethon, la Fondazione Antonio Valentino e Orphanet.

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