16 giugno 2019 - 07:02

I campioni di algoritmi: in duecento per la sfida in Bocconi

In duecento per una notte di analisi e numeri. Alla 5ª edizione 54 squadre si sfideranno su un dataset. «Genio, musica, cibo e socializzazione»

di Francesca Bonazzoli

I campioni di algoritmi: in duecento per la sfida in Bocconi A destra Amir Khorrami Chokami: ha partecipato a due edizioni di Hackathon vincendole entrambe
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C’è chi si diverte a sfidarsi a colpi di algoritmi per un’intera notte. E per quanto strana la pratica del passatempo possa suonare ai comuni mortali, questi eccentrici buontemponi non sono nemmeno pochi. Per la notte fra martedì 18 e mercoledì 19 si sono dati appuntamento in duecento all’Università Bocconi dove è in programma la quinta edizione dell’Hackathon (è il nome di queste competizioni) Stats under the Stars, gara aperta ai giovani data scientists (studenti o PhD) provenienti da tutta Italia. A darsi battaglia sono iscritte 54 squadre composte da un minimo di due fino a cinque membri. Chi, come Amir Khorrami Chokami, ha già partecipato alla I e IV edizione, peraltro vincendole entrambe, consiglia a tutti l’esperienza. «È divertentissimo. La prima volta ci sono andato per pura curiosità. Pensavo che sarei crollato dopo le due di notte e invece abbiamo tirato tranquillamente le cinque del mattino. Credo sia stata l’adrenalina, ma anche il fatto che la serata era divertente: c’erano persino dei ragazzi venuti a suonare», racconta. «Inoltre sono previste pause obbligatorie in cui si mangia, si beve e si chiacchera con tutti gli altri. La socializzazione fa parte dell’evento pensato anche come occasione per intrecciare relazioni fra colleghi e costruirsi un network di conoscenze. Del resto la ricerca è proprio basata sulla condivisione delle idee. Non è possibile isolarsi».

E nessuno pensi che gli Hackathon siano un consesso maschile di nerd. A sentire Amir, che ora è assegnista di ricerca a Torino, uomini e donne sono presenti in percentuali più o meno uguali. Quest’anno la lunga notte è organizzata dal centro di ricerca Bocconi Institute for Data Science and Analytics e dal Bocconi University Innovations in Learning and Teaching in collaborazione con Generali e Sas, ed è parte delle iniziative del Fuoriconvegno della Conferenza della Società Italiana di Statistica in programma dal 18 al 21 giugno all’Università Cattolica a Milano. Ai concorrenti verrà chiesto di analizzare un dataset in campo assicurativo; vincerà il gruppo che consegnerà la soluzione più vicina al vero, cioè in grado di predire con il maggior grado di accuratezza i possibili risultati. L’elaborazione di un algoritmo preciso permette di predire comportamenti in molti campi, da quello finanziario al consumo di energia elettrica. Sembra magia ma si chiama machine learning, un settore della Data science, nuovo corso di laurea attivato quest’anno dalla Bocconi.

Edoardo Manieri, laureato in ingegneria informatica a Bologna, è venuto a Milano proprio per frequentarlo. Anche lui parteciperà all’Hackathon. «È la prima volta e sono stati i professori a consigliarcelo. Abbiamo finito gli esami e dunque perché no. Mi aspetto di incontrare colleghi di statistica, ingegneria informatica, matematica. Io partecipo con un amico della Bocconi e ce la metteremo tutta. Sappiamo di poter giocare le nostre carte ma la prendiamo soprattutto come un’esperienza divertente». «La Data Science è certamente la scienza di questo millennio e tra le capacità più richieste dal mercato del lavoro», assicurano Igor Pruenster e Leonardo Caporarello direttori degli Istituti bocconiani. Se poi per chi la pratica è anche un divertimento, tanto meglio.

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