Finisce di nuovo in carcere per una truffa da 130mila euro. Questa volta ai danni di una donna fragile e malata di cancro. Il re delle truffe Alessandro Proto, 44enne milanese residente a Lugano, colpisce ancora. A farne le spese è una signora di 49 anni agganciata su Facebook a cui il sedicente finanziere racconta di avere una figlia morta cui non riesce a pagare le spese del funerale. Poi un figlio in clinica psichiatrica bisognoso di costose cure. Lei cade nella trappola e inizia ad aiutarlo, con un prestito iniziale di 900 euro.

A dare il via all’inchiesta condotta dalla Guardia di finanza di Como è una puntata della trasmissione le Iene, in cui la donna racconta: «Sono caduta in un baratro fatto prima di pressanti richieste di denaro e poi di minacce legali a me e ai miei cari». Secondo quanto accertato dalle indagini, tutti quei soldi, per un ammontare complessivo di 130mila euro, sono poi stati utilizzati da Proto per finanziare “attività speculative su conti di gioco online, al fine di mascherarne la provenienza”. Per questo il 44enne è tornato in carcere, su ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip, con le accuse di truffa pluriaggravata, per via delle gravi condizioni di salute fisica e psichica della vittima, e di autoriciclaggio.

Il «truffatore seriale», come lo definiscono gli investigatori, era già finito più volte nei guai. Nel 2013 era stato arrestato per manipolazione del mercato e ostacolo all’autorità di vigilanza. Aveva comunicato di aver rastrellato il 2,8% del capitale di Rcs MediaGroup, grazie ad alcuni finanzieri esteri che gli avrebbero affidato 30 milioni di euro, e di aver partecipato al salvataggio della compagnia FondiariaSai di Salvatore Ligresti. Si era detto addirittura pronto a scalare Mediaset, Fiat , Tod’s e L’Espresso. Tutto falso. Con una strategia fatta di comunicati stampa inventati, Proto per anni ha manipolato i media italiani ed esteri, fino all’arresto.

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