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Renzi a Repidee: "Sul caso del Csm festival dell'ipocrisia per attaccarci"

L'ex segretario del Pd ospite alla Festa di Repubblica torna sulla vicenda di Enrico Letta: "E' andato a casa per i risultati economici devastanti, lui è più forte nelle redazioni dei giornali che nelle cancellerie europee". La replica: "Volti pagina, guardi avanti. Si fanno cose interessanti e si sta anche meglio"

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BOLOGNA -  "Le misure economiche di Di Maio e Salvini hanno bloccato il Paese e stanno portando l'Italia a una stagnazione molto pericolosa, sono degli incapaci, dei cialtroni". Matteo Renzi, ospite a Repubblica delle Idee a Bologna, è sicuro che con il tempo tutte le bugie raccontate in campagna elettorale dalle due forze ora al governo per conquistare consensi verranno smascherate. "Il tempo è galantuomo e alla fine ci darà ragione: Lega e M5s hanno promesso la Luna, ma non la porteranno a casa".

Davanti a questa situazione, l'ex segretario del Pd si augura che, in caso di elezioni, nessuno abbia in testa di fare quello che qualcuno nel Pd voleva fare dopo le elezioni politiche di un anno fa. "Allearsi con il M5s nel 2018 era un modo per accontentare l'ansia di posizionamento di qualche vecchio notabile del Partito democratico, e anche di qualche giovane notabile, che per una poltrona da presidente della Camera o per una da sottosegretario avrebbe fatto di tutto". Ma la sua posizione è ferma: "Si dice che i 5 stelle siano di sinistra. Ma sono gli stessi che hanno messo in discussione i vaccini, la Tav". Ma soprattutto, dice l'ex premier, "hanno votato le peggiori leggi sull'immigrazione. Se questi sono di sinistra l'accordo fatelo voi, senza il mio nome e senza di me".

Ma Renzi esclude l'intenzione di creare un proprio partito: "Lo spazio politico per fare un mio partito c'è stato in due momenti, uno dopo il 2014. Ma io ho voluto giocare in squadra, sono leale. Non sono stati leali con me. Oggi non fa per me, non c'è più quello spazio". E commenta le parole di Calenda: "C'è chi sostiene che accanto al Pd debba nascere una forza di centro, in una sorta di tandem. Calenda si è detto pronto, in accordo con Zingaretti. È un atteggiamento legittimo, ma  se tu fai un partito non chiedi il permesso, non si inizia a fare le rivoluzioni con la cintura di sicurezza. Io trovo sbagliato che si debba tornare al modello Ds-Margherita.Io non intendo rifare la Margherita, oggi i veri leader del partito sono le amministrazioni che nelle piccole realtà ci rendono orgogliosi".

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CASO CSM
Sulla vicenda del Csm degli ultimi giorni, Renzi invita a evitare il "festival dell'ipocrisia solo per attaccare il Pd e Luca Lotti". "Condivido ciò che ha detto Zingaretti dal punto di vista politico, sulla linea del Pd, ma questo meccanismo non l'ha inventato Lotti, c'è sempre stato". Se si decide di cambiare le leggi che regolano il sistema, dice Renzi, lui è d'accordo: "Sono pronto a depositare una legge che dice basta alle porte girevoli tra politica e magistratura: se uno fa il magistrato non può essere eletto. E dico anche che se fai il magistrato non entri negli uffici tecnici dei ministeri, io su questo ci sto, vediamo chi la firma questa proposta". Ma insiste: "Il Csm ha delle regole che possono piacere o meno. Da esterno a me non convince vedere che un magistrato debba essere iscritto a una corrente, a me già stanno sulle scatole le correnti dentro i partiti". Però, ammette, "questo meccanismo ha portato in molte città nomine all'altezza". E il Csm , conclude, "le ha fatte con quel metodo lì, con i magistrati che si incontrano di giorno e di sera, con la politica che incontra i magistrati perché lo prevedono le regole".

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GOVERNO 
Alla base dell'accordo che ha portato alla guida dell'Italia forze politiche che non hanno nulla in comune, per Renzi, c'è solo "il desiderio di dire che tutto quello che faceva il Partito democratico faceva schifo, aiutati da una parte della Sinistra che faceva lo stesso". Ma davanti a un'Italia che non "tocca più palla" in campo internazionale, i due vicepremier sono impegnati in continui screzi che distolgono l'attenzione da quelli che sono i reali problemi di un Paese in difficoltà. E critiche non meno severe Renzi rivolge a Conte, "il primo ministro più inesistente della storia repubblicana, è imbarazzante. Io sono imbarazzato per lui, è un aspirante cerimoniere: potrebbe fare il vice capo del cerimoniale in futuro, il vice perché avrebbe bisogno di un capo per indirizzarlo".

MISURE SBAGLIATE
Nel mirino dell'ex premier finiscono in particolare le due misure sulle quali il governo gialloverde ha basato la campagna elettorale: "Il reddito di cittadinanza non funziona e dà un messaggio diseducativo. Vorrei chiedere a Salvini - dice Renzi - quanti sono andati in pensione e quanti ne hanno assunti".

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POLEMICA CON ENRICO LETTA
A Stefano Cappellini che ricorda la mancata presenza di Enrico Letta in Europa attribuita da alcuni all'ostruzionismo di Renzi, lui risponde: "Enrico Letta è andato a casa, su richiesta di Roberto Speranza, perché i risultati economici di quel governo erano devastanti. Le riforme erano bloccate, il parlamento era fermo e quindi ci assumemmo la responsabilità di un cambio". E aggiunge: "Letta è molto forte nelle redazioni dei giornali - ha sottolineato l'ex premier - molto meno nelle cancellerie europee. Se Francia e Germania lo avessero voluto a capo della Commissione ce lo avrei portato io". La vicenda su Enrico Letta "è falsata dalla mitica discussione sullo stai sereno". La replica su Twitter dell'ex premier Letta non si fa attendere: "Leggo @matteorenzi prendersela ancora con me, a @RepIdee Bologna, rimestando sulle stranote vicende del #2014 (5 anni fa...una vita). Mi permetto un consiglio sulla base della mia personale esperienza; volti pagina, guardi avanti. Si fanno cose interessanti e si sta anche meglio".
Ferma anche la reazione di Speranza: "A leggere le dichiarazioni di renzi di oggi a repubblica avrei deciso io sia il presidente del Consiglio sia il vicepresidente del Csm. Non sapevo di avere tutto questo potere. Una vera dittatura dell'allora minoranza...".

IL CROCIFISSO E IL VANGELO
"Per noi la vita di qualcuno vale più di un voto". Sono dure le parole di Renzi contro "l'uso strumentale" della religione messo in atto da Salvini. "Questi giurano sul Vangelo, ma non l'hanno neanche letto - insiste l'ex segretario Pd -. La strumentalizzazione a fini elettorali può funzionare una o due volte, ma alla fine le persone capiscono che sei un piccolo uomo". E rivendica la linea politica del Pd in materia di migranti: "Dicevamo 'aiutiamoli a casa loro' e abbiamo messo in atto iniziative per farlo davvero, ma se qualcuno rischia la vita in mare, noi andiamo a salvarlo, così come ho usato i soldi degli italiani per dare sepoltura a chi è morto nei nostri mari. Sono valori che mi ha insegnato mio nonno e sono parte della nostra cultura. I Salvini passano, l'Italia no".