Ancora una volta va in porto, ma solo per un soffio, la fuga da lontano, che premia il 25enne bresciano Damiano Cima, l’unico dei tre battistrada della prima ora a essersi salvato - davvero per pochissimo - dal ritorno del gruppo, regolato da Ackermann.

Il tedesco, con il secondo posto nell’ordine d’arrivo, ha così conquistato anche la Maglia Ciclamino, strappata nell’ultima occasione utile al francese Demare. Immutata la classifica generale, con Carapaz sempre davanti a Nibali, Roglic e Landa, pronti a contendersi - venerdì e sabato, sulle ultime grandi salite della 19a e 20a tappa - i tre gradini del podio.

Dopo tante salite e prima delle ultime due giornate di montagna a introdurre la cronometro conclusiva, la 18a tappa presentava soltanto un GpM, e di quarta categoria, a Pieve di Alpago, poi tanta discesa a pianura fino all’epilogo di Santa Maria di Sala, un tracciato adatto alle fughe ma anche all’ultima volatona di gruppo di questo Giro.

Dopo pochi km si sono trovati in fuga Denz (AG2r), Montaguti (Androni), Maestri (Bardiani), Schwarzmann (Bora), Bauer (EF), Cima (Nippo Fantini), Battaglin (Katusha), Gogl (Trek) e Bohli (Uae), ma il gruppo ha reagito neutralizzando l’azione.

Poco dopo il km 50 ci hanno provato allora Cima, Maestri e Denz. Questa volta il plotone ha lasciato spazio all’iniziativa e i tre hanno via via aumentato il proprio vantaggio fino a oltre 6’. Il gruppo non si è subito organizzato nella rincorsa e così la tappa è parsa diventare terreno di conquista per i primi tre.

Intanto in una caduta finivano a terra Owsian e Durbridge, che però ripartivano. Poi un episodio tra lo scriteriato e il folle, quando uno spettatore in preda a un raptus ha lanciato in mezzo alla strada una bicicletta, per fortuna non mentre passavano i corridori. Al traguardo volante Maestri ha battuto Cima e Denz, poi quarto è giunto Demare davanti ad Ackermann nel duello per la Maglia Ciclamino.

Il gruppo ha progressivamente ridotto il proprio ritardo e davvero palpitanti sono stati gli ultimi metri. I tre fuggitivi, infatti, sono stati riacciuffati a pochi metri dall’arrivo, ma Damiano Cima è riuscito incredibilmente a mantenere poche decine di centimetri di vantaggio sul tedesco Ackermann, secondo e arrabbiato per la mancata vittoria ma anche contento per aver strappato in extremis la Maglia Ciclamino al francese Arnaud Demare. Nulla di mutato nella classifica generale, sempre guidata da Carapaz.

Ordine d’arrivo della 18a tappa: 1. Damiano Cima; 2. Ackermann (Ger); 3. Consonni; 4. Sénéchal (Fra); 5. Gibbons (Saf); 6. Belletti; 7. Cimolai; 8. Demare (Fra); 9. Bennett (Usa); 10. Maestri; 32. Lopez (Col); 33. Nibali; 35. Roglic (Slo); 42. Carapaz (Ecu); 46. Landa (Spa).

Classifica: 1. Richard Carapaz (Ecu); 2. Nibali 1’54”; 3. Roglic (Slo) 2’16”; 4. Landa (Spa) 3’03”; 5. Mollema (Ola) 5’07”; 6. Lopez (Col) 6’17”; 7. Majka (Pol) 6’48”; 8. Yates (Gbr) 7’13”; 9. Sivakov (Rus) 8’21”; 10. Formolo 8’59”; 11. Polanc (Slo) 9’20”; 12. Zakarin (Rus) 10’32”. Venrdì 19a tappa Treviso-San Martino di Castrozza di 151 km, con finale in salita, per scalatori.

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