Dopo «l’arrivederci» alla kermesse libraria di Zerocalcare, Wu Ming e Carlo Ginzburg, i 5 Stelle ora chiedono l’esclusione dell’editrice Altaforte, e aggiungono anche di Francesco Polacchi , dal Salone del Libro. Con Valentina Sganga, la capogruppo in Consiglio Comunale, che tuona: «Va revocato lo spazio».

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Una richiesta sulla quale non è d’accordo il Pd. «Dico ai 5Stelle di chiamare il ministro dell’Interno Salvini e di chiedergli di mettere fuori legge CasaPound e simili» spiega Mimmo Carretta, segretario provinciale del Pd. «È giusto indignarsi, ma il vero problema è un altro, è applicare la legge: i partiti e i gruppi che spalleggiano e invocano il fascismo vanno dichiarati fuori legge. Fin quando non avverrà, da parte nostra, riteniamo che sia con la cultura che si combattono certe tesi». Quindi no ai boicottaggi al Salone.

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«Io andrò al Lingotto e, di fronte allo stand di quella casa editrice, volterò le spalle in segno di disprezzo - dice Carretta -. L’Aventino contro il fascismo non ha mai pagato». Va detto che quello dei 5 Stelle è un cambio di rotta. Domenica c’era stata la fuga in avanti dei consiglieri dissidenti, Damiano Carretto, Maura Paoli e Daniela Albano, che chiedevano di cacciare dal Lingotto Altaforte. Ma la posizione del gruppo era stata più morbida: aveva parlato di “indignazione”, ma non si era spinta a chiedere di escludere la casa editrice dalla kermesse. Oggi, anche dopo le parole di Polacchi che si è dichiarato fascista, i toni di Sganga sono diversi. «Il Salone, come abbiamo detto ieri, deve essere lo spazio dove celebreremo la tolleranza e la resistenza alle derive neofasciste e autoritarie. Deve essere il momento pubblico dove dare battaglia con la forza delle parole e delle argomentazioni – spiega Sganga - Ma può esserlo ad una sola condizione: l’esclusione di Altaforte e di Polacchi. Qualsiasi via intermedia, qualsiasi compromesso, sancirebbe per il Salone, una perdita sul piano culturale che non possiamo accettare».

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L’assessora alla cultura, Francesca Leon, per ora non prende posizione sulla richiesta arrivata dalla capogruppo della sua stessa maggioranza di togliere gli spazi ad Altaforte. Ma la capogruppo M5S va oltre e chiede l’espulsione non solo dell’editrice Altaforte ma anche di Polacchi : «Chi è ospite può scegliere di boicottare, ma chi ha funzione politica e amministrativa ora ha tutti gli elementi per rimediare e allontanare subito un personaggio così: nuovi e inquietanti elementi emergono sulla figura di Polacchi: basta vedere le immagini che lo ritraggono armato di cinghia darle di santa ragione in un corteo in Piazza Navona a Roma, fino ad altri episodi di tafferugli ampiamente riportati dai giornali di oggi».

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